La Nuova Sardegna

Nuoro

I paesi dell’alluvione ritornano alle urne

I paesi dell’alluvione ritornano alle urne

Test per i sindaci di Torpé e Posada. A Osidda ci riprova Mossa

18 maggio 2015
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NUORO. Prosegue il viaggio della Nuova tra i comuni della provincia, 25 escluso il capoluogo, che il 31 maggio prossimo rinnoveranno le proprie amministrazioni. Oggi prendiamo in esame quattro paesi che fanno parte del Gal Nuorese Baronia.

A Torpé si ripresenta al giudizio degli elettori Antonella Dalu, uno dei sindaci simbolo dell’alluvione del 2013. Avvocato prestato alla politica, ha indugiato prima di accettare la candidatura perché il periodo della ricostruzione dopo i danni lasciati dal ciclone Cleopatra è stato intenso e faticoso. Senza inutili infingimenti, la lista che capeggia si chiama Torpé Centro Sinistra. «In paesi come il nostro – dice Dalu – spesso ci si nasconde dietro liste civiche, ma le differenze politiche ci sono sempre, e nel caso di Torpè sarebbe ipocrita non sottolinearlo». A un anno e mezzo dall’alluvione intanto qualcosa si muove sul fronte della sicurezza per gli abitanti (una donna aveva perso la vita il 18 novembre 2013). La Regione ha stanziato i fondi per il rifacimento degli argini del fiume Posada che i comuni di Torpè e di Posada avevano da tempo sollecitato. Nell’eventuale secondo mandato, Dalu vorrebbe portare a compimento quelle parti del programma che l’alluvione aveva costretto a mettere nel cassetto: dalla viabilità alle infrastrutture, allo sviluppo delle attività che potrebbero essere avviate o rilanciate con il Parco di Tepilora, da poco istituito. Sino a un azione concreta sul fronte della cultura. Dovrà vedersela con Omar Cabras, 44 anni, architetto alla sua prima esperienza politica. «Intendo portare l’esperienza professionale acquisita nel tempo al servizio dei cittadini – dice Cabras – Fare in modo che l’amministrazione sia trasparente e riattivi un dialogo con i cittadini. A Torpè mancano i servizi, l’edilizia è allo stremo. Su questo fronte, penso anche a un miglior utilizzo dei fondi pubblici. Infine vorrei che si puntasse di più sulla cultura legata alla nostra tradizione».

Si ricandida anche un altro sindaco simbolo dell’alluvione del 2013. A Posada il sardista Roberto Tola si ripresenta per la terza volta al giudizio dei cittadini. «Vogliamo continuare a dare concretezza – dice il candidato della lista Posada Futura – al programma avviato in questi dieci anni di amministrazione. Il Parco di Tepilora finalmente è legge, ora occorre dotarlo di contenuti. Cioè servizi che diano occupazione, un marchio di prodotti che agisca da stimolo per l’agricoltura. Abbiamo dato vita alla rete dei B&B e ora punteremo sulla formazione di giovani residenti come guide ambientali. Con la nostra amministrazione – continua Tola – il demanio comunale è cresciuto, si pensi all’acquisizione di Orvile o dell’area dei servizi della peschiera». A Posada Futura si contrappone Posada Protagonista, che candida Mirko Murgia, imprenditore turistico, che ha ricoperto l’incarico di assessore all’urbanistica nella prima giunta Tola. Anche per Murgia il parco deve essere un punto di partenza per dare vita a un turismo sostenibile, attraverso per esempio la creazione di una scuola di alta formazione per operatori. «Ma occorre trasformare la patina in opportunità, la forma in sostanza – dice Murgia – e quindi avviare azioni concrete che creino posti di lavoro. C’è da fare anche sul fronte dell’edilizia, che può essere rilanciata attraverso la riqualificazione del centro storico».

A Osidda si ripropone Giovanni Mossa, sindaco iscritto al Pd con due mandati alle spalle. Intermediario finanziario e assicurativo, 50 anni, capeggia la lista Cuncoldia e Tribagliu. Tra gli obiettivi, porre un argine allo spopolamento (Osidda ha 256 abitanti, nel 2014 non sono nati bambini), attraverso politiche che migliorino la qualità della vita dei residenti: un solco già tracciato con l’apertura di una piscina, una palestra, una biblioteca e con il wifi gratuito. Se la vedrà con Mario Gioacchino Chessa, sindaco per due mandati che torna alla politica attiva dopo che per dieci anni si è dedicato esclusivamente alla sua attività di imprenditore nel settore caseario. Chessa dice di scendere in campo per restituire unità a un paese che appare diviso. Intende puntare sullo sviluppo del settore agroalimentare e legarlo al progetto di albergo diffuso nel centro storico, avviato anni fa . «Osidda poteva offrire sessanta posti letto, i tour operator erano molto interessati, ma poi il progetto è stato lasciato cadere», dice Chessa che critica anche la costruzione da parte della giunta Mossa di una casa di riposo per ipovedenti («Chi la gestirà, con quali costi?»).

A Onifai, infine, il sindaco uscente Daniela Satgia corre da sola alla guida della lista Tottu Paris Pro Oniai. Dovrà vedersela solo con il quorum, così come alla precedenti elezioni in cui andò a votare ben il 70 per cento della popolazione (757 abitanti). Tra i suoi obiettivi, proseguire nell’opera di mitigazione del rischio idrogeologico con il Cedrino che esonda periodicamente e continuare a garantire servizi ai cittadini, riducendo il più possibile le tasse: a Onifai non si pagano l’Imu agricola, né la Tasi o l’addizionale Irpef. (paolo merlini)

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