La Nuova Sardegna

Nuoro

Cresce il mistero a Lula, avvistato un cucciolo di pantera

di Bernardo Asproni
Cresce il mistero a Lula, avvistato un cucciolo di pantera

LULA. Pantera sì, pantera no. Quasi un toto-pantera, dopo che il felino, non certo di casa in questo territorio, è stato avvistato da un manager ligure. L’uomo si stava recando sabato scorso a pranzo...

30 giugno 2015
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LULA. Pantera sì, pantera no. Quasi un toto-pantera, dopo che il felino, non certo di casa in questo territorio, è stato avvistato da un manager ligure. L’uomo si stava recando sabato scorso a pranzo all’agriturismo Moro-Mannia in zona Ogoli, alle falde del Montalbo, in agro di Lula, ai confini con il territorio di Lodè.

E il dilemma tiene banco su questa strana presenza, della quale sono stati investiti carabinieri e forestali. È tutto da accertare. In paese sono in molti a sostenere che si tratti di una trovata da buon-temponi e ci ridono sopra. «Noi ha sostenuto – Sebastiano Moro, uno dei titolari dell’azienda agrituristica ai piedi del Montalbo – per la verità non ci siamo mai accorti di niente. Siamo rimasti sorpresi, anche perché il manager è un uomo che ha fatto dei safari in Kenia e Tanzania. Intanto, per ogni buon conto, teniamo gli animali nel chiuso dei recinti. Le impronte rilevate non corrispondono a quelle di animali domestici o selvatici che abitano la zona» precisa.

Ecco un’altra testimonianza, arrivata ieri mattina, quella di un ex poliziotto (M.L.) che avvalora la probabile presenza, in località cantoniera Janna ’e Ruche, a un tiro di schioppo dall’azienda Moro, di un animale assimilabile a un cucciolo di pantera. «Questo venerdì, il giorno prima di quanto avvistato a Ogoli – ha sostenuto l’ex poliziotto –. Un animale nero, mentre transitavo in macchina, ha attraversato la strada con scatto fulmineo, a circa cinque metri di distanza. Mi sono fermato, ma la bestiola era scomparsa in mezzo alla macchia mediterranea. Per il momento non ci ho fatto caso. Ma lunedì, ho potuto notare che sul terreno, nella strada di penetrazione agraria c’erano due tipi di impronte, una grande e una piccola, non riconducibili agli animali che vivono in quell’habitat. Orme non di gatto, volpe o cane e tanto meno di cinghiale. Peraltro il cucciolo nero, dalla testa piccola e rotonda, orecchie piccole e coda lunga aveva tutte le caratteristiche di appartenenza alla famiglia delle pantere. Cosa che ho associato dopo la notizia sul giornale».

Ed è una testimonianza che contribuisce a accrescere il mistero della pantera anche se nessun pastore ha segnalato aggressione alle greggi. Che quella pantera nera, per giunta figliata, vaghi in lungo e in largo per la Sardegna, dopo che tempo addietro è stata segnalata nel Goceano e nel Monte Acuto, crea, fra il credere e il non credere, un certo allarme. Per la verità non sempre velato. Ed è allerta.

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