La Nuova Sardegna

BORTIGALI. A Lastra a Signa, dove risiedeva, è morto Armando (Marino) Migliorini. Aveva 94 anni. Era uno dei militari presenti a Bortigali nel lontano 1943 quando subito dopo l’8 settembre nacque Radio Sardegna. Dal giugno dello stesso anno era stato chiamato come marconista nella Radio R6 onde medie di stanza a Birori. Il capitano Pio Ambrogetti (nella vita civile funzionario dell’Eiar), disponendo di un’altra R6 (a onde corte e più potente) parcheggiata in un oliveto alla periferia ovest di Bortigali, ebbe l’idea di dare il via alla radio e con la collaborazione del sottotenente Vannini (nella vita civile voce di Radio Firenze) e del sottotenente Bertini (responsabile della Radio) avviò le prime trasmissioni. Migliorini fu il primo a essere ingaggiato e a leggere l’annuncio d’inizio delle trasmissioni: dava due o tre giri di manovella al grammofono, faceva partire le prime note dell’inno sardo, poi rialzava il braccio con la puntina e annunciava «Qui Radio Sardegna, libera voce d’Italia fedele al suo re». Il compito di Armando Migliorini era quello di leggere, oltre alla sigla, gli elenchi dei militari e civili residenti in Sardegna (era questo, in fin dei conti, il primo scopo umanitario di Radio Sardegna). Migliorini è rimasto in contatto epistolare con Franco Ledda, appassionato ricercatore della storia e delle tradizioni di Bortigali, una corrispondenza iniziata nel 1999 e proseguita fino al 2005. «Poi si è un po diradata – racconta Ledda – ma siamo sempre rimasti in contatto, ultimamente grazie a un suo vicino di casa, dato che con l’età ha avuto problemi di vista e di udito. Ha rivendicato a più riprese l’attributo datole di Radio Libera, la prima in Italia, se non in Europa». (t.g.t.)