La Nuova Sardegna

Nuoro

IL CASO

Scuola, beffa in Sardegna: i nuovi docenti saranno solo 791

Valeria Gianoglio
La vicecoordinatrice nazionale della Gilda, Maria Domenica Di Patre
La vicecoordinatrice nazionale della Gilda, Maria Domenica Di Patre

Maria Di Patre (Gilda): "Una presa in giro: sono numeri che non risolvono l'emergenza"

03 luglio 2015
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NUORO. I numeri sventolati per mesi dal ministero, quantomeno per ora, rimangono una pia illusione. Stando alla “ipotesi di contingenti per nomine di posti vacanti” appena sfornata dal ministero, tra due mesi, a settembre, la scuola sarda dovrà arrangiarsi con 791 immissioni in ruolo di docenti precari. Quasi 800 immissioni che non bastano però a coprire tutte le cattedre lasciate vuote da insegnanti che vanno in pensione e posti vacanti che finora sono stati assegnati di volta in volta a docenti costretti da tempo a fare i tappabuchi.

«Queste immissioni in ruolo sono una vera presa in giro – commenta da Roma la numero due nazionale della Gilda e coordinatrice provinciale nuorese, Maria Domenica Di Patre, che per prima ha diffuso i dati di settembre e con il suo staff li ha spulciati uno ad uno – e sono una presa in giro perché non bastano certo a colmare le necessità della scuola italiana, e di quella sarda in particolare. Renzi ha sempre parlato di 100mila immissioni in ruolo, in realtà, poi, se si va a vedere, quelle immediate, ovvero da settembre, in tutta Italia sono molto molto meno: poco più di 36mila e 800. E in Sardegna, come si evince dalla “ipotesi contingenti per nomine di posti vacanti”, che per ora è una bozza, sono appena 791 tra tutti gli ordini di scuola, e compresi anche gli insegnanti di sostegno: 147 per Nuoro, 268 per Cagliari, 296 per Sassari, e 80 per Oristano. Certo, il governo spiega che più in là ci saranno altre due tranche di immissioni in ruolo, ma bisognerà attendere, e per la terza tranche bisognerà aspettare il prossimo anno scolastico. I soldi per finanziare la scuola sono sempre ridottissimi».

La Gilda, insomma, è tutt’altro che soddisfatta di questa prima ondata di assunzioni. Anche perché, spiega ancora Maria Domenica Di Patre, sarà una delle ultime che verrà fatta ancora seguendo le vecchie norme: ovvero attingendo i precari da assumere per il 50 per cento dalle graduatorie a esaurimento, e per il 50 per cento, dai concorsi ordinari.

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