La Nuova Sardegna

Nuoro

Gli operatori turistici occupano il trenino verde

di Lamberto Cugudda
Gli operatori turistici occupano il trenino verde

Manifestazione di protesta contro l’Arst e la Regione per tutelare la linea I lavoratori denunciano gravi carenze infrastrutturali e gestionali del servizio

10 luglio 2015
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GAIRO TAQUISARA. Così come annunciato mercoledì da Fiorenza Loi del trenino verde point di Arbatax, ieri mattina, gli operatori che lavorano con il trenino verde (agenzie, info point, ristoratori, guide ambientali) hanno dato vita a una manifestazione di protesta contro l’Arst e la Regione. Anche da Arbatax e dagli altri centri ogliastrini della linea turistica Arbatax – Mandas, sono arrivati gli operatori che ieri mattina, durante il viaggio, salendo in carrozza, hanno simbolicamente occupato il trenino da Lanusei a Gairo Taquisara «per protestare per la gravissima situazione in cui si trova la linea turistica tra le più belle al mondo». Gli operatori, da sempre in prima fila nella promozione e valorizzazione del trenino verde, si uniscono e chiedono alla Regione di tutelare questa linea ed il suo territorio. «Negli ultimi anni – affermano – si è assistito ad una rapida decadenza di questo gioiello della Sardegna. Da tanto tempo, non si provvede ad un’adeguata manutenzione della linea e dei mezzi. Oltre alle gravi carenze infrastrutturali, anche la gestione di quello che dovrebbe essere un servizio turistico d’eccellenza, è completamente disorganizzata e slegata alle attività che sul treno hanno voluto scommettere». E precisano: «La gestione dell’Arst e la competenza dell’assessorato ai Trasporti fanno sì che questa linea venga considerata una linea Tpl (Trasporto pubblico locale), quando invece già da anni è stata convertita in una linea turistica. Lo dimostra anche l’assoluta assenza dell’assessorato al Turismo che sembra più impegnato a promuovere la Sardegna all’Expo invece di promuovere quello che è già ampiamente conosciuto dai viaggiatori di tutto il mondo. Molti credono o vogliono far credere che mettendo un automotrice sui binari si risolvono i problemi. Non è così. Anche i pochi posti messi a disposizione dall’Arst non riescono ad essere venduti, così che spesso il treno viaggia vuoto». La ragione sta unicamente nella mancanza di programmazione da parte dell’Arst, con gli operatori che si trovano nell’impossibilita di investire in un progetto reso altamente a rischio dalla cattiva gestione. Dietro questo insuccesso si nasconde una grave incompetenza da parte degli organi di gestione, che per “ragioni aziendali” hanno scelto di amputare le corse da Arbatax a Sadali e da Mandas a Gairo, non consentendo al viaggiatore di raggiungere Mandas e rientrare in giornata e viceversa. Gli operatori non hanno più intenzione di stare zitti. E chiedono: «Un intervento immediato del presidente della Regione, degli assessorati ai Trasporti e al Turismo, affinché si prenda seriamente in mano il problema trenino verde. Che chiusa questa bruttissima stagione, volta solo a contenere i danni, si punti all’immediata programmazione per il 2016. Di rendere pubblico il parco macchine a disposizione dell’Arst, considerando soprattutto i mezzi che vengono utilizzati durante il periodo scolastico e che restano fermi durante l’estate. Di creare un sistema pubblico e privato che porti avanti un progetto comune, dove l'Arst si occupa di mettere i treni ed i privati si occupano di creare turismo. Il trenino verde “non si vende da solo” ma occorre la volontà di tutte le parti. Salviamo il trenino verde».

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