La Nuova Sardegna

MACOMER. Subito dopo Ferragosto l'Unione dei Comuni del Marghine avrà un nuovo presidente. L'organismo, guidato negli ultimi due anni dal sindaco di Borore Tore Ghisu (ora ai domiciliari), dovrà procedere alla elezione del nuovo presidente. Adempimento che si rende necessario per dare una guida politica all'Unione dei Comuni attualmente decapitato in seguito all'operazione Hazzard, l'inchiesta della Procura di Oristano sugli appalti pilotati. Nei prossimi giorni si riunirà l'assemblea dell'ente che è composta dai sindaci dei dieci comuni del comprensorio. In quella seduta i primi cittadini valuteranno la situazione e decideranno a chi affidare le redini dell'Unione. Il consiglio di amministrazione è composto dai sindaci di Borore, Bolotana e Macomer. Dell'assemblea fanno parte i sindaci di Birori, Silanus, Bortigali, Lei, Dualchi, Sindia e Noragugume. Quello della presidenza è un incarico gravoso e impegnativo che Tore Ghisu ha svolto con competenza e abilità amministrativa. Ora bisognerà individuare un suo sostituto. Operazione non semplice anche perché alcuni sindaci del territorio sono di prima nomina. I sindaci che hanno più di un mandato sono quelli di Bolotana (Francesco Manconi), Silanus, (Luigi Morittu), Lei (Marcella Chirra) e Bortigali (Francesco Caggiari). Gli altri sindaci sono alla prima esperienza: Antonio Succu (Macomer), Gigi Daga (Sindia), Tonino Sedda (Dualchi), Silvia Cadeddu (Birori) e Federico Pirosu (Noragugume). La decisione comunque dovrebbe arrivare dopo il 17 agosto ultimo giorno utile per il sindaco di Borore e presidente dell'Unione dei Comuni del Marghine Tore Ghisu di ritirare le dimissioni dall'incarico. La presa d'atto del consiglio comunale è datata 27 luglio per cui a breve i nodi dovranno, per forza di cose, essere sciolti. (t.c.)