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Il Comune ancora in attesa del commissario

Il Comune ancora in attesa del commissario

Il sindaco Tore Ghisu si è dimesso il 18 luglio in seguito allo scandalo degli appalti truccati

27 agosto 2015
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BORORE. Dal 17 agosto il comune di Borore non è più amministrato da nessuno. Il giorno 16 è decaduto il consiglio comunale e ora si attende la nomina del commissario da parte della Regione. Il nome del funzionario al quale sarà affidato l’incarico pare sia stato individuato, ma è necessario un passaggio formale in Regione per il conferimento dell’incarico. Col decreto del Presidente, al commissario regionale sarà affidata la reggenza del comune e saranno conferiti i poteri che spettano al sindaco. Un tempo si chiamava commissario prefettizio in quanto veniva nominato dal Prefetto, ma con la riforma degli enti locali alcune competenze sono state attribuite alle regioni. Il commissario avrà il compito di amministrare il comune fino all’elezione del nuovo consiglio e del nuovo sindaco da tenersi nel primo turno elettorale utile previsto dalla legge, che nel caso del comune di Borore cadrà nella primavera del 2016, probabilmente a maggio. Sarà sempre la Regione a fissare la data delle elezioni. Si prevede dunque una lunga sede vacante, che è preceduta dal vuoto amministrativo che si è creato il 18 luglio in seguito dimissioni del sindaco, Tore Ghisu, eletto appena un mese e mezzo prima. Il 28 luglio il consiglio comunale, convocato e presieduto dal vice sindaco Mario Trazzi, ha preso atto delle dimissioni di Ghisu e a quel punto sono scattati i venti giorni di vuoto amministrativo al termine dei quali la giunta decade e il consiglio è automaticamente sciolto. Nella gestione del comune il commissario regionale che traghetterà l’ente fino alle elezioni può andare oltre l’ordinaria amministrazione. In caso di necessità può fare scelte che possono impegnare economicamente il comune. È però difficile che faccia scelte di tipo politico che un’amministrazione eletta compie in virtù del mandato che conferito col voto dei cittadini. Procede intanto l’inchiesta della Procura di Oristano sui presunti appalti truccati che ha condotto agli arresti domiciliari, oltre al sindaco di Borore, anche l’ex sindaco di Noragugume, Michele Corda. Le indagini riguardano complessivamente 15 persone. Nei giorni scorsi è stata acquisita altra documentazione ora all’esame dei magistrati che conducono l’inchiesta. (t.g.t.)

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