La Nuova Sardegna

Nuoro

L’ultimo abbraccio alla piccola Melanie

di Claudia Carta
L’ultimo abbraccio alla piccola Melanie

Folla di tutte le età al seguito del corteo con la bara bianca che ha attraversato il paese sino alla chiesa di San Gabriele

30 agosto 2015
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VILLAGRANDE STRISAILI. I bambini non sanno dire “addio”. Per loro esiste solo “ciao”. Alzano gli occhi al cielo: «Melanie è lassù, a guardarci mentre gioca con le nuvole». Pensieri speciali, come sanno essere speciali solo loro. Bambini. Tantissimi ieri mattina a salutare la piccola di due anni scomparsa tragicamente all’alba di lunedì, stroncata presumibilmente da una infezione letale. Tutta Villagrande si è fermata, prostrata davanti all’ennesima tragedia che ha portato via un altro angelo e davanti al dolore immenso, pieno di dignità, di mamma Gavina e papà Giuseppe.

La chiesa di San Gabriele Arcangelo non riesce a contenere la folla. La piccola bara bianca, portata a spalle, fa il suo ingresso nella parrocchiale alle 11, circondata da bimbi e ragazzi: sono i compagni della sorellina e degli altri tre fratelli di Melanie. In mano recano una rosa. Tutti lì, quasi a voler lenire, con un abbraccio, la sofferenza di una famiglia intera. E mentre la mamma accarezza teneramente quella piccola urna bianca, don Franco Serrau, già parroco di Villagrande per 16 anni, che ben conosce la famiglia della bimba, nell’omelia parla a tutti. Ma a parlare, in realtà, è Melanie: «Non voglio vedervi piangere. Mai. Voglio sapervi gioiosi. Adesso veglierò io su di voi, tutti i giorni, così che possiate restare sempre uniti. Ogni sera, prima di andare a dormire, guardate la luna: io sarò lì».

Denso di dolcezza anche il messaggio della sorellina di 11 anni: «Vorremmo ancora vederti sorridere e giocare, ma sappiamo che ora sei accanto a Dio, come un angelo. Buona fortuna». E un’altra bambina compagna di giochi nel parco di Gurthoi, conclude: «Ci mancheranno le tue guancette rosse e il tuo sorriso che incontravamo ogni giorno nella nostra piazzetta. Veglia sulla tua famiglia». Don Ernest Beroby, giunto a Villagrande sabato scorso come nuovo parroco non conosceva la piccola, ma «dalle meravigliose parole ascoltate, dai gesti di profondo affetto e dalle testimonianze di tutti – ha commentato – mi sembra di averla sempre conosciuta».

Ha inoltre letto il messaggio di profonda vicinanza e di preghiera inviato dal vescovo Antonello Mura e ha ribadito l’invito, avanzato da don Franco, a restare sempre vicini, in ogni modo, alla famiglia. All’uscita del feretro, il cielo di Villagrande si è riempito di palloncini bianchi e un applauso infinito li ha sospinti lassù, in alto. Fino alle nuvole. Fino a Melanie e alla sua luna.

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