La Nuova Sardegna

Nuoro

Ottana Polimeri, i sindaci restano fuori dalla vertenza

di Federico Sedda
Ottana Polimeri, i sindaci restano fuori dalla vertenza

Clamorosa protesta dei primi cittadini dopo l’esclusione dall’incontro di giovedì scorso a Cagliari Saba: «Le decisioni sullo sviluppo della Sardegna centrale devono essere condivise con il territorio»

19 settembre 2015
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NUORO. «I sindaci del territorio non possono essere tagliati fuori da una vertenza così importante come quella di Ottana Polimeri». Il sindaco di Ottana, Franco Saba, non ci sta a fare da semplice spettatore di una vertenza che interessa il futuro economico e sociale di decine di operai che rischiano di rimanere avulsi dal vortice indefinito della cassa integrazione che scade il 9 novembre prossimo. Così, all’indomani dell’incontro che si è tenuto l’altro ieri a Cagliari tra l’assessore regionale all’Industria, Maria Grazia Piras, l’imprenditore Paolo Clivati, i rappresentanti della Confindustria nuorese e le organizzazioni sindacali territoriali e regionali di Cgil, Cisl e Uil per discutere sul futuro di Ottana Polimeri, il primo cittadino del paese simbolo della crisi dell’industria alza la voce e chiede di essere chiamato a buon diritto al tavolo del confronto. «Mi risulta che sia già la terza volta – tuona Franco Saba – che i sindaci della zona industriale non vengono coinvolti al tavolo regionale. Una cosa, questa, mai accaduta prima, né con la stessa vertenza ancora irrisolta, né con vicende industriali precedenti che hanno avuto nei sindaci un importante punto di riferimento». Stavolta, invece, i sindaci della area industriale, che comprende i comuni di Ottana, Bolotana e Noragugume, non sono stati invitati. «È una scelta assurda – sottolinea il primo cittadino di Ottana, che si è insediato da appena tre mesi al posto dell’ex sindaco, Gian Paolo Marras – perché la decisione di escludere i rappresentanti istituzionali del territorio dalla definizione di una vertenza di livello territoriale taglia fuori le comunità dalle decisioni sul loro futuro e impedisce ai loro legittimi rappresentanti di dare un contributo alla soluzione dei problemi». Non solo. «Senza la partecipazione diretta dei sindaci – aggiunge Franco Saba – qualsiasi progetto rischia di essere calato dall’alto e percepito dal territorio come un corpo estraneo. Tanto più che, sulle proposte di sviluppo, dobbiamo dimostrare di essere tutti uniti». Esperienze precedenti, quali il termovalorizzatore nella piana di Ottana proposto dalla giunta Soru e la riconversione a carbone della centrale elettrica proposta dal gruppo Clivati, hanno trovato nel sindaci e nei cittadini una forte opposizione. Al punto che, entrambe le proposte, sono state ritirate. «Mi auguro – conclude Franco Saba – che i sindaci vengano chiamati ai tavoli futuri, altrimenti c’è il rischio che la Regione si ritrovi da sola a difendere soluzioni che il territorio potrebbe non capire o, peggio ancora, non condividere». Intanto, dopo il vertice dell’altro ieri, il confronto sulla vertenza Ottana Polimeri potrebbe spostarsi al tavolo ministeriale. Lo ha annunciato lo stesso assessore all’Industria, Maria Grazia Piras, che si è detta disponibile a supportare la vertenza promuovendo, come chiesto dai sindacati, l’apertura di un confronto urgente con il ministero dello Sviluppo economico sui temi produttivi ed energetici della Sardegna centrale. Stavolta, forse, con la partecipazione dei sindaci.

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