La Nuova Sardegna

Nuoro

Dal parco un premio agli studenti

di Bernardo Asproni
Dal parco un premio agli studenti

Tepilora, borsa di studio a un giovane che si occupa della salvaguardia dei litorali

11 ottobre 2015
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BITTI. Il sogno è che il Parco di Tepilora vada oltre i 4 comuni (Bitti-Lodè-Torpè-Posada) che attualmente ne fanno parte, coinvolgendo Alto Nuorese e Baronia, le province di Olbia-Tempio e Sassari. L’obiettivo è di passare dai circa 6500 ai circa 70 mila.

Se n’è parlato durante la premiazione delle Borse di studio Ciriaco Pala-2014, presenti gli studenti delle scuole locali. È stata premiata la tesi di laurea di Luca Parisi, trentino laureato a Bologna, sugli effetti del calpestìo in alcune spiagge sarde. Soddisfatti l’antropologo Bachisio Bandinu e e Michele Palmas, ideatore del premio, docente universitario, naturalista e studioso di silvicoltura e exdirettore dell’Orto botanico di Cagliari. Bandinu, aprendo i lavori, ha sostenuto che l’argomento tratta una materia importante e, rivolto agli studenti, ha parlato dell’ambiente come un’opportunità per il futuro.

«La borsa di studio premia chi fa questo tipo di ricerca. A noi interessa il Parco abitato, che produce. Un trentino ha fatto la tesi sul calpestio delle spiagge, un elemento che interessa la Sardegna. Il turismo è importante». Parisi, servendosi di immagini e grafici ha esposto in termini scientifici, i punti salienti della tesi partendo dal concetto di ecologia, relazione fra mondo vivente e ambiente,e rapporto con il turismo sia balneare che integrato costa-zone interne.

Parisi ha premesso che la comunità bentonica non si vede a occhio nudo, la melofauna è fatta di piccolissimi animaletti. Poi ha visualizzato gli effetti diretti e indiretti del calpestìo umano e la conseguente riduzione e perdita della biomassa algale a diversa frequenza e intensità. Per concludere con proposte di tutela: individuazione di accesso limitato per l’alto valore di biodiversità o perché considerate sensibili; protezione delle zone a libero accesso; intervalli tra periodi di chiusura-libero accesso; che assicurino un totale recupero di popolamento; gestione integrata delle zone costiere; investire su sensibilizzazione e educazione ambientale e su turismo sostenibile e consapevole.

«Vogliamo fare del Parco una cassaforte per conservare la biodiversità, immagazzinare il corredo genetico delle piante», ha detto ancora Parisi concludendo la manifestazione che ha destato molto interesse.

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