La Nuova Sardegna

Nuoro

Rischio caduta calcinacci Scuole chiuse alla Caletta

di Sergio Secci
Rischio caduta calcinacci Scuole chiuse alla Caletta

Una ordinanza dispone lo spostamento degli studenti delle Medie a Siniscola Farris: se l’altro istituto fosse stato ultimato non ci sarebbero stati questi disagi

19 ottobre 2015
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SINISCOLA. Trasferimento a Siniscola per gli studenti della scuola media della Caletta a causa del rischio relativo al distacco degli intonaci gonfiati dalle abbondanti precipitazioni delle scorse settimane.

Nessuno pericolo di crolli ma comunque a scopo precauzionale, il sindaco con un’ordinanza emessa sabato mattina, ha ordinato la chiusura del plesso scolastico ubicato nei locali dell’ex casello del genio civile in via Nazario Sauro.

Disponendo che da oggi, i ragazzi dovranno spostarsi per le lezioni nelle scuole di via Silvio Pellico a Siniscola. Le piogge cadute abbondantemente alla Caletta nella prima decade di ottobre, sono penetrate all’interno dei muri del palazzo restaurato solo alcuni anni fa ed hanno gonfiato gli intonaci provocandone il distacco dalle preti con il rischio di finire addosso a studenti ed insegnanti.

La segnalazione dall’istituto comprensivo, è stata girata in Comune e l’altro ieri, si è svolto un sopralluogo a cui hanno preso parte i vigili del fuoco, la polizia municipale e l’ufficio tecnico comunale. Per motivi precauzionali ed in attesa di ripristinare le condizioni di sicurezza, gli studenti residenti alla Caletta, saranno spostati quindi nel comune capoluogo utilizzando uno scuolabus messo a disposizione dal comune.

La notizia della chiusura della scuola, ha fatto insorgere le opposizioni che hanno rimarcato che i lavori di restauro e risanamento non sono satti eseguiti a regola d’arte e che sempre alla Caletta, c’è un incompiuta che da tempo avrebbe dovuto ospitare gli studenti.

«Se l’altra scuola fosse stata completata gli studenti avrebbero avuto la possibilità di restare alla Caletta – dice il consigliere Gian Lugi Farris di idea Sinsicola –, purtroppo quei locali sono colorati solo esternamente mentre restano da realizzare tutte le infrastrutture” Per Nino Fronteddu (Liberamente), si sarebbe dovuto intervenire con le opere di manutenzione nei mesi estivi evitando che si arrivasse allo sgombero.

«Se le opere sono state eseguite male e se ci sono infiltrazioni, si faccia una verifica sulla corretta esecuzione delle opere a suo tempo appaltate». Duro anche Antonio Satta (Zente nova): «Chi ci governa lo fa vivendo alla giornata, se c’erano da fare opere di risanamento, ci si doveva attivare per tempo non chiudendo la scuola con l’anno scolastico appena iniziato».

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