La Nuova Sardegna

Nuoro

Abusivismo, giro d’affari di 500 milioni

Abusivismo, giro d’affari di 500 milioni

Chiesta una task force al prefetto per combattere il fenomeno, in forte crescita con il perdurare della crisi generale

29 novembre 2015
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NUORO. L’abusivismo e la contraffazione prendono piede: un giro d’affari che in Sardegna vale tre miliardi di euro, di cui 487 milioni nella sola provincia di Nuoro, ovvero il 10% dell’intero Pil provinciale del territorio camerale. Sono stime di Confcommercio e CdC & Partners. «A questo va aggiunta la concorrenza sleale che viene svolta da altre attività economiche che a normativa vigente vengono privilegiate da fiscalità di vantaggio ed al di fuori da regole alle quali sono sottoposte gran parte delle imprese “normali”» sottolinea Gian Luca Deriu, direttore della Confcommercio Nuoro-Ogliastra.

«Un fenomeno che è ulteriormente cresciuto durante questo perdurare della crisi economica – spiega – e che sta penalizzando le imprese che regolarmente esercitano e si trovano a pagare due svantaggi in uno. Il primo è quello di dover spendere somme enormi per adempimenti che altri non rispettano, il secondo è dover pagare (e talvolta chiudere) per la concorrenza sleale degli abusivi». Si va dall’abbigliamento alla panificazione; dalle sagre fiere e mercatini alla ristorazione e alla macellazione: i settori colpiti dalla piaga sono davvero tanti.

«Entra in gioco anche il ruolo della “sharing economy”, ovvero quelle attività dove chi vuole condivide qualcosa con altri. I casi più eclatanti sono il condividere appartamenti e gli home restaurant – va avanti Deriu –. Un’evasione fiscale alla luce del sole dove non occorre fare alcuna delazione, infatti basta andare in noti siti internet per trovare nomi e cognomi di chi affitta in nero o prepara pasti nel tinello di casa propria a prezzi di grande ristorante. In un normale giorno di fine agosto su un noto sito che affittava camere (in nero) nella sola zona di Nuoro e dintorni erano disponibili 116 offerte di camere e appartamenti». «Abbiamo appena scritto al prefetto – dice Agostino Cicalò, presidente della Confcommercio Nuoro-Ogliastra – proponendo un tavolo permanente da lui coordinato al quale siedano oltre le associazioni di categoria e dei consumatori, la Camera di commercio, i sindaci, la Asl e naturalmente le forze dell’ordine che operano con grande volontà nel contrasto di questi fenomeni». «Dobbiamo dare gambe ai protocolli che abbiamo firmato nel corso del tempo e che devono essere resi operativi – aggiunge –. Occorre pianificare azioni mirate che vadano a colpire gli abusivi settore per settore, consentendo uno stretto raccordo con le forze dell’ordine e consentendo di fare segnalazioni anche in forma anonima attraverso le associazioni imprenditoriali. Non possiamo più aspettare ne va della sopravvivenza delle imprese “vere” del territorio e della tutela del consumatore finale».

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