La Nuova Sardegna

Nuoro

“Attiva scuola” entra nelle classi

di Stefania Vatieri
“Attiva scuola” entra nelle classi

Parte il progetto promosso dal Comune per l’inserimento dei disabili

29 novembre 2015
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NUORO. “Se non imparo nel modo in cui tu mi insegni, insegnami nel modo in cui io imparo”. Prende il via “Attiva scuola”, il primo progetto integrato dedicato al mondo delle disabilità e dei disturbi da deficit di attenzione e iperattività. Promosso dall’assessorato ai Servizi sociali del Comune, in sinergia con i quattro istituti scolastici cittadini di secondo grado e le cooperative Progetto uomo e Lariso, il programma “Attiva scuola” è stato presentato ieri mattina nel corso di una conferenza stampa dall’assessore Valeria Romagna. Presenti anche Nina Catte e Antonella Murgia, referenti degli assistenti sociali, Silvio Obinu presidente della cooperativa Lariso e Rosi Guiso presidente della cooperativa Progetto uomo, oltre che Nazario Porcu, dirigente scolastico del comprensivo 4 e Pietro Era, educatore di strada.

Per la realizzazione degli interventi di supporto e formazione sono stati messi in campo 160mila euro validi per quest’anno, attraverso le risorse del fondo regionale per l’inserimento scolastico degli alunni disabili o in svantaggio sociale. L’azione ha come finalità la promozione del benessere scolastico degli alunni disabili e disagiati attraverso l’erogazione di specifici servizi atti a favorire la piena partecipazione e integrazione degli alunni nelle attività didattiche. «Il progetto, primo in Sardegna, nasce da un bisogno emerso da una situazione di alta problematicità, sia per i numerosi casi di disagio sociale riscontrati, sia per l’alto numero di studenti affetti da gravi patologie, quali l’autismo e la sindrome da deficit di attenzione e iperattività – ha spiegato l’assessore Romagna durante l’incontro –. Il progetto in maniera sinergica avrà l’obiettivo di coinvolgere tutti gli studenti normodotati e non, gli insegnati e i genitori, attraverso percorsi trasversali di formazione». Inoltre, a rinforzo delle attività verrà attivato uno sportello di ascolto destinato al supporto specialistico delle famiglie con figli affetti dalla sindrome da deficit di attenzione e iperattività. L’azione andrà di pari passo all’acquisizione di capacità comunicative che consentiranno la trasmissione di informazioni a favore di quegli studenti che necessitano di canali alternativi di apprendimento. «Prima si danno risposte e prima si previene il problema della dispersione scolastica – spiega Nazario Porcu –. Nel solo comprensivo 4 abbiamo 150 alunni su 1.100 con problemi comportamentali o di apprendimento. Ma è ovvio che sono molto di più i ragazzi con bisogni educativi speciali».

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