La Nuova Sardegna

Nuoro

Nuovi passi avanti per i tessili

Nuovi passi avanti per i tessili

Macomer, i sindacati ritengono che la situazione stia uscendo dallo stallo

29 novembre 2015
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MACOMER. Non è esattamente quello che si aspettavano dall’accordo per i tessili firmato a Cagliari ai primi di agosto, ma i sindacati ritengono che si stia uscendo dalla situazione di stallo e che qualcosa inizi a muoversi. Gli interventi previsti non sono ancora sufficienti, ma ci sono dei passi avanti, soprattutto sul fronte della Flexicurity dal quale iniziato ad arrivare risposte. Jose Mattana e Katy Contini, rispettivamente segretari dei tessili Cgil e Cisl, ritengono che i primi risultati stiano iniziando ad arrivare. La strada, però, è ancora lunga. «Bisogna soprattutto accelerare l’attuazione dell’accordo – dice Katy Contini – per recuperare il tempo perduto e trovare uno strumento da far gestire alle unioni dei comuni, che potrebbe essere un cantiere intercomunale dedicato al tessile diverso dai cantieri verdi. Ci sono comuni esclusi dai cantieri verdi dove risiedono ex tessili che hanno perso gli ammortizzatori sociali. Bisogna trovare un metodo di intervento che consenta anche ai comuni dove c’è uno solo lavoratore di occuparlo». Intanto si iniziano a raccogliere i primi risultati delle misure introdotte dall’accordo con la Regione. «A Siniscola col comune si è deciso di invitare tutti i commercianti, gli artigiani e le piccole imprese a un incontro pubblico con il Centro servizi del lavoro per un’informazione più precisa e dettagliata su Flexicurity e Welfare to Work – dice Jose Mattana –. Questo consentirà di far conoscere gli strumenti e le agevolazioni previste per chi apre l’attività a un ex tessile uscito dalla mobilità per un tirocinio o un’assunzione. Su questo fronte sta facendo un ottimo lavoro anche il Csl di Macomer. Gli strumenti sono lenti, ma qualcosa inizia ad arrivare. So che sarà difficile reinserire tutti, ma anche se dovesse risolvere il problema di 50 o 100 persone, non possiamo sputare sopra la soluzione». Nel frattempo attende risposta il problema dei cantieri verdi voluti come soluzione tampone in attesa delle azioni legate alle politiche attive del lavoro. L’obiettivo è di far rientrare tutti i comuni, oggi esclusi, dove risiedono ex tessili. Poi c’è il problema dei 26 ultracinquantenni che venivano utilizzati presso comuni, Asl e altri enti. La Regione è disposta a coprire il salario fino a 800 euro lordi mensili. Si studia ora il modo di integrarlo. (t.g.t.)

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