La Nuova Sardegna

Nuoro

Tribunale, scioperano i penalisti

di Valeria Gianoglio
Tribunale, scioperano i penalisti

Tra i motivi della protesta c’è anche lo scarso utilizzo dell’istituto del “braccialetto elettronico”

29 novembre 2015
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NUORO. Protestano contro i processi che troppo spesso vengono fatti e decisi in tv, e figli, dicono, di una “mistificazione processuale e mediatica” che si fa beffe delle norme del codice di procedura penale, per non parlare poi di quelle del banale buonsenso. Protestano contro i tempi della prescrizione, che «si allungano sull’onda populistica» ma che rischiano solo di allungare anche i tempi del processo stesso, quando invece questi tempi bisognerebbe dimezzarli. Protestano contro «un utilizzo dissennato e irrazionale delle risorse che ha condotto negli anni a una situazione degli uffici giudiziari assolutamente inaccettabile», e che anche a Nuoro, pure nel passato più recente, ha creato notevoli problemi all’attività del Palazzo di giustizia. Protestano per chiedere nuove regole dell’ordinamento «che tengano lontane le funzioni del giudice da quelle della magistratura requirente», e contro l’uso «indiscriminato del processo a distanza», che, di fatto, serve solo a «smaterializzare l’imputato» e a rendere meno umano il processo.

E non ultimo, protestano anche contro la mancata applicazione di quella norma del codice di procedura penale che prevede l’istituto del cosiddetto “braccialetto elettronico” come alternativa, in alcuni casi, alla custodia in carcere o ad altre misure cautelari. Un recente monitoraggio svolto in tutta Italia ha confermato, infatti, che anche a Nuoro, i casi di applicazione del braccialetto elettronico si contano sulle dita di una mano. Ce n’è abbastanza, insomma, per gli avvocati penalisti, per promuovere una nuova protesta. Da domani e fino al 4 dicembre compreso, di fatto dunque per l’intera settimana, anche a Nuoro gli avvocati penalisti diserteranno le udienze, rispondendo così all’invito lanciato dall’Unione nazionale delle Camere penali. La Camera penale nuorese, presieduta da Salvatore Murru – segretario Angelo Magliocchetti – oltre che attraverso lo sciopero, darà un suo contributo alla causa della protesta organizzando un incontro che si terrà domani, alle 10.30, nel Palazzo di giustizia nuorese. Sarà, come spiega lo stesso presidente Murru, «un incontro per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla mancata applicazione degli articoli 275 bis del codice di procedura penale e 58 quinques ordinamento penitenziario con la simbolica distribuzione dei braccialetti riportanti la scritta “più braccialetti, meno carcere”». Il presidente della Camera penale, Salvatore Murru, ne discuterà, dunque, nel corso di un incontro aperto a tutti al quale interverrà anche Giovanna Serra, avvocato e vicepresidente e referenteterritoriale dell’osservatorio carcere».

La questione della mancata applicazione dell’istituto del braccialetto elettronico, dunque, sarà al centro della discussione. Secondo il monitoraggio fatto dall’Unione nazionale delle Camere penali, in Italia si è assistito a casi paradossali e in contrasto con la legge. Lo scorso 26 agosto la Cassazione aveva disposto l’immediata scarcerazione di un detenuto che aveva ottenuto dal tribunale del Riesame gli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico, ma era stato costretto a rimanere in carcere perché i bracialetti elettronici non erano disponibili.

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