La Nuova Sardegna

SINISCOLA. Cercare di combattere la crisi facendo quadrato tra cittadini e commercianti. È quanto si propone l'iniziativa lanciata in rete da alcune attività commerciali del territorio, attraverso una campagna di sensibilizzazione che stimoli l'acquisto in loco di prodotti, siano essi alimentari che derivanti dal terziario, specie in queste settimane di festività. «Occorre che anche i privati trovino le alternative per ridare un po’ di ossigeno all'economia locale – dice Antonio Marras, uno dei promotori dell'iniziativa – cercando di creare una rete di collaborazioni interne che sia in controtendenza con l'ormai consolidata abitudine di ricorrere ad acquisti fuori sede, in particolare nelle grandi catene di distribuzione».

L'iniziativa di sensibilizzazione, nata quasi come una provocazione con un post su facebook, ha in poche ore trovato diversi attestati di condivisione, tanto da invogliare numerosi commercianti locali a partecipare ad un autofinanziamento per sostenere una campagna pubblicitaria che possa in qualche modo smuovere le coscienze di una comunità «che – come dice lo stesso Marras – ha bisogno di liberarsi della ossessiva ricerca di un intervento pubblico, laddove anche i privati possono fare la loro parte». Il commerciante, che precisa di non volere riconosciuta l'esclusiva paternità dell'iniziativa, in pieno spirito collaborazionista, sottolinea che «dai piccoli gesti si possono trovare le strade giuste per una crescita comune, sia essa vista in merito alla cura delle aree antistanti ogni attività commerciale sia dal punto di vista dello stesso scambio commerciale, che permette di far ripartire una ruota che stenta a prendere giri». I commercianti del territorio siniscolese, che hanno voluto livellare anche il pur minimo campanilismo tra la cittadina e le sue frazioni, intitolando l'iniziativa “Quest'anno a Natale i tuoi regali acquistali dagli artigiani e commercianti di Siniscola e La Caletta”, auspicano che la campagna di sensibilizzazione possa portare dei buoni risultati arginando l'inarrestabile chiusura di diverse attività, nonostante la spietata corsa al ribasso innescata dalle grandi multinazionali.