La Nuova Sardegna

Nuoro

Cemento sardo per i pozzi africani

di Sergio Secci
Cemento sardo per i pozzi africani

Siniscola, la Buzzi ha individuato un prodotto resistente ai solfati adatto per i pozzi petroliferi

20 dicembre 2015
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SINISCOLA. La Buzzi Unicem è la realtà industriale più forte del territorio e sin dalla fine degli anni Settanta quando si chiamava ancora Cementerie Nuoresi, è diventata il simbolo industriale di Siniscola dando lavoro nei tempi d’oro ad oltre cento lavoratori. Ora che il mercato internazionale accusa una flessione e le maestranze sono scese a 56, alla cementeria si sono inventati un nuovo prodotto con la speranza di diventare competitivi in campo nazionale e all’estero. La Buzzi quando i periodi di marcia programmati del forno si sono fatti più radi, ha avviato infatti una campagna di prove e di ricerca individuando un nuovo prodotto cementizio di classe G ad alta resistenza ai solfati, un cemento con particolari caratteristiche di qualità utilizzato in generale come componente principale nelle malte fluide per cementare le camicie di acciaio dei pozzi per l’estrazione di petrolio e gas naturali, energia geotermica e acqua. La campagna di prove in questi ultimi anni ha dato esito favorevole e la società lo scorso anno, ha deciso di effettuare un importante investimento pari a circa 10 milioni di euro per integrare la linea di produzione esistente nello stabilimento di Siniscola. Sono stati realizzati opportuni by-pass sugli impianti principali lasciando inalterato il processo per la produzione dei cementi standard. La tipologia del nuovo prodotto Owc e la certezza del mercato di riferimento fanno quindi ben sperare in un rilancio dell’attività dello stabilimento. «È un piano industriale importante per il nostro territorio perché garantisce esportazione di nuovi prodotti sul mercato internazionale e di conseguenza occupazione» dice il sindaco Celentano che con il consiglio comunale, nei giorni scorsi, ha approvato con i soli voti della maggioranza l’adozione del piano per gli insediamenti produttivi, ovvero la zonizzazione D1B della Buzzi con un aumento della superficie che passa dagli attuali 183mila metri cubi a 274mila. Resta una volumetria residua di circa 20mila mc mentre il comparto resta un lotto unico. La superficie fondiaria e le a ree di espansione sono suscettive di nuova edificazione all’ interno dello stabilimento. L’approvazione del Pip ha un particolare significato per l’azienda che consiste nel conseguimento di un nuovo obiettivo di produzione di cemento per non cedere alla situazione di crisi economica attuale. Le speranze sono quindi di assorbire nuova manodopera e sviluppo dell’indotto nel trasporto e commercializzazione del prodotto.

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