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Da Bitti a Orune fino a Lula e Lodè rinnovati i riti

di Bernardo Asproni
Da Bitti a Orune fino a Lula e Lodè rinnovati i riti

BITTI. Nei paesi dell’Alto Nuorese (Bitti, Orune, Lula, Onanì e Lodè) il freddo gelido e la neve non hanno bloccato i falò e su punteddu in onore di “Sant’Antoni de Su Ocu”. È vero che non tutti gli...

19 gennaio 2016
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BITTI. Nei paesi dell’Alto Nuorese (Bitti, Orune, Lula, Onanì e Lodè) il freddo gelido e la neve non hanno bloccato i falò e su punteddu in onore di “Sant’Antoni de Su Ocu”.

È vero che non tutti gli anziani hanno potuto godere e gustare la magica bellezza delle fiamme “de sas ochinas” e, laddove, la tradizione prevede l’albero della cuccagna, purtroppo per tutti il contendere dei “balentes” per raggiungere la cima “de su punteddu” al fine di incamerare “sa panata”, il premio del comitato.

Un caso emblematico è quello di Orune: in tanti hanno sfidato le bizzarrie del tempo. La fede sopra tutto. Basti pensare che dopo la messa celebrata in parrocchia, durante la processione lungo le vie del centro storico, col Santo la scia di persone è giunta sino a Piazza San Bernardo, nonostante nevicasse. «La gente ha proseguito imperterrita – ha sostenuto Ottavio Pittalis, presidente del comitato organizzatore – La festa è continuata nei locali della Beata Vergine del Carmelo, il cui comitato presiede i festeggiamenti». Quindi tutti si sono tuffati nel momento conviviale e nei balli e canti. Così negli altri centri: a Bitti “Sa ochina ’e Sant’Antoni” ha rispettato i canoni di sempre con i due grandi falò delle chiese parrocchiali Santissimo Salvatore di Gorofai e San Giorgio Martire di Bitti e quello rionale di Porchiles che da sempre caratterizzano l’evento.

«Tantissima gente sotto la neve – ha sostenuto il sindaco Giuseppe Ciccolini – una grande affluenza, di fede e legata al momento laico, conviviale e di festa. Peraltro tengo a ringraziare la Protezione civile di Bitti che ha sparso il sale nei punti più critici consentendo la circolazione».

A Lula, Onanì e Lodè tutto bene per i riti religiosi, convivialità e accensione dei falò ma “sa panata” è rimasta in cima a “su punteddu”, nessuno ha osato sfidare il maltempo, di certo proibitivo. La festa, comunque, è proseguita, a beneficio dell’aggregazione sociale.

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