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Cani randagi, nuova strage di pecore in due aziende agricole

Cani randagi, nuova strage di pecore in due aziende agricole

Macomer, un branco di cani randagi e inselvatichiti ha aggredito le greggi mentre i proprietari erano assenti

01 marzo 2016
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MACOMER. Hanno aggredito le greggi mentre i proprietari erano assenti e hanno fatto strage di pecore. Un branco di cani randagi e inselvatichiti ha ucciso sedici pecore nelle campagne di Macomer e ne ha ferito diverse altre. Le aziende colpite sono due, una a Miuddinu, dove sono stati uccisi sei capi, e l’altra, poco distante, a Tanca Manna. Entrambe le campagne sono poco distanti dalla periferia di Macomer e c’è il rischio che i cani, muovendosi in branco, possano spingersi fino all’abitato dove potrebbero aggredire i passanti. Il problema non è nuovo e si trascina irrisolto da qualche anno. È stato segnalato ripetutamente alla Asl, alla quale compete di intervenire con la cattura dei cani e il ricovero in canile, ma in due anni si è fatto poco dato che i branchi, che sono più di uno, continuano a imperversare causando danni notevoli alle aziende di allevamento, quando non creano pericolo lungo le strade. Fra gli allevatori della zona l’allarme è altissimo. Aggressioni di greggi con l’uccisione di pecore sono avvenute nelle campagne tra Bortigali e Silanus, a Campeda in territorio di Macomer e Bortigali e nelle campagne di Borore, dove agli inizi del 2015, in diversi assalti i cani uccisero più di 150 pecore, L’ultimo raid è quello di Macomer a pochi chilometri dalla periferia ovest dell’abitato. Fra gli allevatori monta l’esasperazione anche perché non sanno come affrontare la situazione. Non possono armarsi di fucili e organizzare battute nelle campagne perché commetterebbero una serie di reati e verrebbero subito arrestati. I veterinari della Asl si limitano a constatare il danno e a certificare che le pecore sono state uccise dai cani randagi e ai sindaci compete di emettere le ordinanze con le quali dispongono lo smaltimento delle carcasse a spese e a carico dei proprietari del gregge. Gli allevatori parlano di «situazione frustrante». Che chi propone di piazzare tagliole a difesa del gregge e chi parla di risolvere il problema con i bocconi avvelenati, ma si tratta di azioni pericolose che nessuno osa intraprendere per il rischio che comportano. (t.g.t.)

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