Mamoiada, armi nell’ovile patteggia 3 anni e 8 mesi
L’allevatore finito nei guai un mese fa ieri ha ottenuto gli arresti domiciliari I militari avevano trovato un arsenale: fucili, pistole, cartucce e miccia detonante
MAMOIADA. Ha patteggiato una condanna a 3 anni e otto mesi Antonello Staffa, l'allevatore di Mamoiada trovato in possesso di un piccolo arsenale: fucili, pistole, micce detonanti e cartucce.
Accusato di detenzione abusiva di armi e numerose violazioni sulle leggi speciali, ieri mattina l'allevatore è comparso davanti al gip del tribunale di Nuoro, Claudio Cozzella che, accogliendo la richiesta dell'avvocato Angelo Magliocchetti, difensore dell'imputato, ha anche revocato la misura cauterale in carcere, concedendo a Staffa gli arresti domiciliari e l'autorizzazione a recarsi al lavoro.
Alla fine dell’udienza grande soddisfazione è stata espressa ieri mattina dal legale dell'imputato per il risultato ottenuto: «Una soluzione ragionevole – ha dichiarato Angelo Magliocchetti – siamo contenti tutti. Il mio assistito che da oggi è di nuovo a casa, avrà anche la possibilità di accudire il bestiame e portare avanti il lavoro nella sua azienda agricola, lasciata oltre un mese fa».
L'allevatore era stato arrestato il 2 febbraio dai carabinieri della squadriglia anticrimine di Pratobello e della compagnia di Nuoro, guidati dal capitano Alessio Falzone. Durante un normale servizio di pattugliamento da parte delle squadriglie anticrimine, i militari avevano trovato armi e cartucce infilate in un tubo nascosto all'interno di un muretto a secco che delimita il terreno dove sorge l'ovile di proprietà di Antonello Staffa, a pochi chilometri da Mamoiada.
Gli inquirenti avevano sequestrato un fucile Bernardelli da caccia, una pistola marca Colt 1911 con colpo in canna e una pistola scacciacani modificata con cartucce calibro 7,75. Non solo: custoditi all'interno di un altro tubo metallico, anche una miccia detonante, numerose cartucce calibro 308 Winchester e calibro 9 para-bellum.
Antonello Staffa, che al momento dell’arresto non aveva saputo giustificare la presenza di quel piccolo arsenale all’interno del suo terreno, dopo le formalità di rito era stato arrestato e trasferito nel carcere a Badu’e Carros dov’è rimasto rinchiuso fino a ieri mattina, alla fine dell’udienza. (k.s.)