La Nuova Sardegna

LULA. L'adesione del comune di Lula al processo di candidatura MaB Unesco, proposto dai 4 comuni (Bitti-Lodè-Torpè-Posada) del Parco naturale regionale di Tepilora e il territorio del Rio Posada, al quale hanno aderito altri 8 comuni limitrofi, al momento, è ancora lontana. Le perplessità e i nodi da sciogliere, emersi in un incontro-dibattito, sono tanti. «Nessuno dei comuni proponenti ha il criterio, che deve avere un Sito 2000, per essere riconosciuto area MaB. Lula sì. Facendo questa delibera stiamo consegnando il nostro potenziale a Tepilora, come a un maestro di sostegno». Il sindaco Mario Calia (presente l’addetto stampa del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna Alberto Monteverde), ha tagliato corto di fronte a una platea per la verità non numerosa ma particolarmente interessata al problema. Questo allorchè Lula ha due “aree cuore” (Montalbo-area Sic e i siti minierari all’interno del Parco-Unesco), dove ruotano le “aree cuscinetto”, le aziende produttive e agro-pastorali. «Dobbiamo fare una scelta di territorio – ha incalzato il sindaco Calia – Non siamo portatori d’acqua, dobbiamo entrare da protagonisti. Noi possiamo entrare da soli e con i paesi che gravitano attorno a Montalbo. Noi abbiamo il Sic e il Parco geominerario. C’è questa rete che ci porta all’attenzione mondiale. Partecipi e non subalterni con Tepilora in cabina di regia. Bisogna fare scelte». Calia ha, fra l’altro, mandato un messaggio al sindaco di Siniscola: «Siamo in sintonia col piano di gestione del Montalbo. Ma tratteremo, superata la fase elettorale, con le nuove amministrazioni e non con le uscenti». Pieno sostegno all'amministrazione comunale è venuto dal rappresentante del Parco Geominerario Alberto Monteverde: «il Comune non deve essere subalterno. Il Parco Geominerario aggiunge riconoscimento Unesco – aggiunge – ci ha proiettato in una sfera mondiale. Questo riconoscimento è un grandissimo sacrificio. È necessario un lavoro di sinergia ma il comune di Lula deve avere un ruolo che gli compete».

Poi gli interventi del pubblico. «Dobbiamo entrare da soggetti proponitori ed entrare dalla porta principale» ha ribadito il sindaco, sostenuto da Teresa Loi, sottolineando che i tecnici avevano presentato un progetto-fotografia del parco tosco-emiliano. Loi, così come il sindaco Calia, si è chiesta il «perché di tanta fretta, visto che bisogna invitare la popolazione a studiare e discutere prima di aderire a un pacchetto con un progetto tipo».

Critico anche l'ex-vicesindaco Giovanni Cabua, che ha ripercorso la storia degli ultimi 40 anni del Montalbo, fra vicende risolte e sconfitte. «Vorrebbero utilizzare la zona cuore, tutto il territorio di Lula, tra autorizzazioni e vincoli. Ma le condizioni le dobbiamo dettare noi». Il dibattito è aggiornato alla prossima settimana.