La Nuova Sardegna

Nuoro

Caccia al killer che ha sparato a Deiana

di Kety Sanna
Caccia al killer che ha sparato a Deiana

I carabinieri hanno sentito diverse persone per riuscire a risalire al movente del gesto. Trovati quattro bossoli calibro 12

02 aprile 2016
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MAMOIADA. Hanno battuto palmo a palmo le campagne del paese alla ricerca di elementi riconducibili agli autori dell’agguato teso ad Antonio Deiana, l’allevatore di 30 anni, che da giovedì sera può considerarsi “un miracolato”. Quattro fucilate caricate a pallettoni hanno forato la fiancata del suo Toyota pick up, mentre faceva rientro a casa dalle campagne in località Custitzo, a poche centinaia di metri dal paese, proprio sotto il cimitero.

I militari della stazione di Mamoiada e della compagnia di Nuoro, guidati dal capitano Alessio Falzone, ieri hanno sentito diverse persone, amici e conoscenti del giovane, ma anche vicini di pascolo, per riuscire a risalire ala dinamica del tentato omicidio.

Gli inquirenti stanno valutando possibili legami tra l’agguato di giovedì e il delitto di Danilo Sella, avvenuto nelle campagne del paese il 18 settembre del 2008. Antonio Deiana è stato, infatti condannato in primo grado a un anno e otto mesi con l’accusa di favoreggiamento per aver aiutato l'amico, Marcello Gungui, considerato l’autore materiale (e condannato a 18 anni di reclusione), a disfarsi dell’arma usata per l’omicidio. Per la morte di Sella il giudice aveva disposto l’imputazione coatta nei confronti di Gungui.La Procura, infatti, in un primo momento aveva chiesto al gip di archiviare la posizione dell’imputato e solo successivamente aveva riformulato l’imputazione nei confronti del giovane, indagandolo per omicidio volontario, ma senza contestargli l’aggravante della premeditazione.

Ma ora, spetterà agli inquirenti verificare eventuali collegamenti tra i due episodi che hanno turbato la serenità del piccolo centro barbaricino. «Stiamo lavorando a 360 gradi, senza escludere nulla» ha detto il capitano Alessio Falzone.

Due sere fa, poco dopo le 19,30, un sicario (pare che a sparare sia stata una sola arma, un fucile semiautomatico calibro 12 di cui sono stato trovati quattro bossoli) si è appostato dietro un muretto a secco che costeggia la strada sterrata che conduce poi al centro abitato di Mamoiada.

Lì, ha atteso nascosto, il passaggio delle sua vittima. Antonio Deiana non poteva certo immaginare che a quell’ora della sera (c’era infatti ancora molta luce) qualcuno potesse tendergli un agguato. Quella strada, tra l’altro, è molto trafficata perchè percorsa quotidianamente da diversi allevatori che hanno le aziende agricole. Un’azione insolita, sembrerebbe, ma senza dubbio vagliata da chi due sere fa ha deciso di imbracciare il fucile e premere il grilletto per quattro volte di seguito, a rapida successione, contro l'auto di Deiana.

Forse per il killer era quello l’unico momento opportuno per porre in atto l’azione delittuosa. Il solo per riuscire a colpire mortalmente il giovane riuscendo poi a scappare indisturbato senza lasciare traccia. Ma qualcosa è andato storto: Antonio Deiana, come per miracolo, è riuscito a sfuggire alla pioggia di fuoco che in un attimo ha investito la sua auto. Col cuore in gola, ferito solo dalle schegge, ha percorso il breve tratto di strada a pochi metri dal cimitero, dove ha trovato la salvezza.

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