La Nuova Sardegna

Nuoro

Sindacopoli, sapevano di essere intercettati ma andavano avanti con gli affari

Un'aula di tribunale
Un'aula di tribunale

Il dominus Tore Pinna: «Siamo sotto indagine per una serie di appalti, non parliamo più al telefono». Molte informazioni preziose per la Squadra arrivavano dal cognato ed ex finanziere Paolo Manca

12 aprile 2016
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NUORO «...Allora quello che ti volevo dire io era questo... noi siamo sicuramente in una rete di indagine regionale sembrerebbe... dicono che noi siamo intercettati su una serie di appalti. Non si capisce di cosa si tratta, quindi ecco perché ti volevo dire, d’ora in poi ci sentiamo. Non diciamo assolutamente niente al telefono. Ci sentiamo solo per messaggi, ci diamo degli appuntamenti e poi chiariamo. Capito? È una cosa che mi hanno comunicato l’altro giorno. Ho visto che erano un po’ preoccupati tutti, anche Angelo (Stochino, l’ex consigliere regionale, ndr) e anche gli altri. A me non me ne fotte un cazzo. Naturalmente dobbiamo stare molto attenti perché in magistratura sono dei pezzi di merda capito...?».

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A parlare a ruota libera, convinto di non essere intercettato e di poter comunque coprire la sua voce con la musica sparata a tutto volume dalla radio della sua Range Rover Evoque bianca, è il solito ingegner Salvatore Pinna, di Desulo, 53 anni, dominus della “Squadra” che avrebbe messo le mani in decine di appalti in tutta la Sardegna, persino su quelli per la costruzione di alloggi popolari nei paesi. L’inchiesta della procura della Repubblica di Oristano, portata avanti dalla compagnia caranbinieri di Tonara e dalla guardia di finanza di Oristano, ha scoperchiato il pentolone del malaffare in Sardegna che ha fatto finire in carcere anche il consigliere regionale di Sorso, Antonello Peru.

Informazioni riservate che l’ingegnere aveva avuto dal cognato Paolo Manca, 58 anni, di Tonara, ex esponente della Guardia di finanza e, dopo l’arresto del “dominus”, nominato ai primi di luglio amministratore della società Essepi engineerimg srl. Era stato Manca a dare “consigli utili” a Pinna su come muoversi e sviare gli accertamenti sui movimenti finanziari sul conto del socio Francesco Chessa quando era stato sottoposto a verifica fiscale dalla guardia di finanza di Siniscola. E anche per quanto riguardava le indagini sulla società ImmobilGallura.

Conscio che le indagini nei suoi confronti stavano continuando, diventando anche più minuziose, Tore Pinna si era preoccupato moltissimo e quindi, proprio su consiglio del cognato, aveva deciso di trasferire la sede legale della Essepi engineering a Milano. Anche per evitare accertamenti ulteriori che avrebbero potuto far saltare tutto il sistema che aveva messo in piedi, l’ingegnere di Desulo si era anche rivolto al suo commercialista ed è nel corso di questa conversazione, durante la quale emerge che Pinna voleva riportare in Italia 300mila euro, che era venuta alla luce la “Essepi Balcani d.o.o." con sede a Belgrado e collegata ad altre due società: la Italiana costruzioni e la Erregi, entrambe associate alla Essepi engineering nell’appalto del Lotto 3 della Sassari-Olbia.

La Essepi Balcani altro non era che una cosidetta “cartiera”, utilizzata esclusivamente per emettere fatture false di progettazioni e operazioni inesistenti. «...noi siamo collegati a Italiana Costruzioni che ha una grossa sede li insieme a Erregi di Roma» spiega Pinna al commercialista che di rimando gli chiede: «C’è un commercialista che...». E Pinna gli risponde: «Un contabile che vi aiuta in queste cose. Si chiama Boian, un nome strano ma parla molto bene l’italiano. Ti mando numero di telefono e mail... Io parlo sempre con le mail. Infatti lui mi ha detto guarda che tu le tasse le hai già pagate, i soldi li puoi già portar via. Ma una cosa è il loro schema tributario e poi magari arrivi in Italia e ti spaccano il culo...» Il commercialista: «I soldi che hai li a Belgrado se vai allo sportello te li danno in contanti?». Pinna: «Sì, sì quelli che vuoi». Il commercialista: «E allora perchè non te li prendi in contanti? Hai paura che te li becchino alla frontiera?. Pinna: «E se vado alla frontiera e mi “cassano” perché dice che stanno usando i cani». Il commercialista: «Eh, in Svizzera io ho fatto sempre tutta la vita così. Gli dici “sono abituato a girare con una piccola scorta”, ah». Pinna: «Sì, gli dico sto andando andando a troie»

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