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L’amministrazione guarda al futuro della biblioteca

di Mattia Sanna
L’amministrazione guarda al futuro della biblioteca

MAMOIADA. L’amministrazione comunale mamoiadina guarda al futuro della biblioteca, valutando ipotesi e soluzioni. L’esecutivo uscente, guidato da Graziano Deiana, aveva lanciato un concorso di idee...

15 maggio 2016
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MAMOIADA. L’amministrazione comunale mamoiadina guarda al futuro della biblioteca, valutando ipotesi e soluzioni. L’esecutivo uscente, guidato da Graziano Deiana, aveva lanciato un concorso di idee sul tema, chiamando a raccolta tecnici e professionisti. Cinque differenti proposte giunsero all’indirizzo del municipio. Per realizzare il progetto, vennero messi a disposizione ben 400mila euro, provenienti da avanzi di spesa del bilancio. Una volta insediatosi, però, Luciano Barone decise di approfondire l’argomento. Pertanto, si adottò una sospensiva dell’iter burocratico. Oggi però, a quasi un anno dall’elezione, la giunta ha deciso di riavviare la procedura.

«Tuttavia – precisa il primo cittadino – non si tratta di una marcia indietro rispetto alle nostre pregresse considerazioni. Vorremmo, anzitutto, esaminare le elaborazioni prospettate, così da poter valutare in maniera ancor più completa».

Secondo la passata amministrazione, la nuova biblioteca avrebbe dovuto sorgere nella sala dedicata alle feste della comunità mamoiadina. Nel seminterrato del palazzo di piazza Europa, che ospita attualmente il centro librario. Tale scelta venne accompagnata da un ampio dibattito all’interno del paese. Gli oppositori della decisione contestavano la rinuncia ad uno spazio, dove si svolge una parte importante della dimensione conviviale e ospitale del centro mamoiadino. «Per quanto l’ampio locale necessiti di adeguamenti – spiega ancora Barone – svolge ad oggi un servizio fondamentale. Nel ritrovarsi assieme, nei riti laici di tante ricorrenze dedicate ai Santi, durante il carnevale, infatti, all’interno di quello spazio si rivive l’accoglienza e il significato di collettività, che purtroppo con il tempo si rischia progressivamente di perdere e smarrire. Anche questa è cultura immateriale. Insomma, un patrimonio da conservare e preservare – afferma – e non vorremmo si inneschi una contrapposizione, uno scontro tra due realtà, a seguito del quale venga interpretata la biblioteca come un ambiente settario, per pochi eletti, che sacrifica le predilezioni dei tanti».

«Le nostre valutazioni, insomma – conclude il sindaco – terranno certamente conto di una necessaria ottimizzazione dei servizi bibliotecari, senza che, però, si vada a distruggere uno spazio, al quale i nostri concittadini sono affezionati».

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