Tonara, la storia dei tagli boschivi
Presentazione del libro di Fiorenzo Caterini edito dalla Delfino
TONARA. «Il fenomeno delle rimozione collettiva, l'aggravante del non voler studiare e quella di non voler credere nella forza del bosco sono fenomeni tipici della nostra insensibilità culturale. Patologie della nostra sardità che vuol difendere quello che siamo e che valiamo, ma che spesso viene frenata dal non sapere e non voler conoscere ciò che ci è accaduto».
Parole di Giampiero Poddie all’indomani del grandissimo successo della presentazione del libro “Colpi di scure e sensi di colpa” di Fiorenzo Caterini che ha visto duecento persone affollare il teatro di Tonara per il racconto dello studioso giornalista che ha ricostruito la storia dei tagli boschivi perpetrati in Sardegna.
Una pagina buia del colonialismo piemontese nella nostra isola, rievocata con sapienza e dovizia di particolari da Caterini che ha letteralmente rapito i tonaresi, edito da Carlo Delfino, il libro è una testimonianza concreta nel ripercorrere gli anni del disboscamento della Sardegna, con tutte le sue connotazioni.
Ha aperto il dibattito il sindaco di Tonara Flavia Loche, che ha citato un passo della poesia di Peppinu Mereu, A Nanni Sulis, dove il vate di Arasulè narrava del disastro dei disboscamenti. Subito dopo è intervenuto Giampiero Poddie che ha ripercorso la cultura del bosco nella Barbagia e il doloroso danno inflitto alle montagne sarde col taglio indiscriminato. Poddie ha poi sfatato i miti dei presunti apporti dell’agire piemontese, chiarendo che il taglio fu soltanto «un furto ai danni dei sardi, che cancellò migliaia di ettari di foresta madre». Fiorenzo Caterini ha quindi ripercorso tutte le fasi dell'attività dei taglialegna della corona sabauda e i disastri combinati, sotto il profilo botanico, economico e sociale. (g.m.)