La Nuova Sardegna

Nuoro

Festa a Orgosolo per le cento primavere di tzia Michela

di Mattia Sanna
La nonnina tzia Michela Battasi con Felice Corda (foto Sanna)
La nonnina tzia Michela Battasi con Felice Corda (foto Sanna)

Moltissime le persone che hanno celebrato la nonnina del paese. Il commissario Corda: «Simbolo autorevole di questa comunità»

01 giugno 2016
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ORGOSOLO. Le cento primavere di tzia Michela: lunedì, la comunità orgolese ha celebrato in suo onore una giornata di grande festa. Ha voluto stringersi attorno alla longeva concittadina, classe 1916, il popolo del centro barbaricino, riconoscendo attraverso la numerosa presenza di molti il tributo alla sua storia personale e umana. Non è voluto mancare nemmeno il commissario Felice Corda, nel suo ruolo di rappresentante del paese dei murales. Il dirigente regionale ha fatto indossare alla centenaria la fascia tricolore, assegnandole per un giorno il ruolo di sindaco del centro del Nuorese.

«Michela Battasi è il simbolo autorevole di questa collettività. A lei unanimemente vengono riconosciuti un’indole onesta, un animo lucido, un approccio alla vita intelligente e ironico» ha sottolineato Felice Corda. Ed è forse questa spigliata verve, questa caratteristica predisposizione allo scherzo e alla battuta facile, che la ha aiutata a tirarsi su di fronte alle numerose difficoltà della vita. Si commuove nel ricordare il marito scomparso, quando giovane madre di soli trentatré anni, rimase vedova con quattro figli da crescere. Il più piccolo aveva appena un anno, il più grande solo dodici. Eppure, Michela si rimboccò le maniche, non buttandosi giù e aiutata dal suo nucleo d’origine, seppe andare avanti superando le avversità. Si arrangiava in tutto, come le brave massaie di una volta sapevano fare, dedicandosi oltre alle faccende domestiche e all’educazione e formazione dei piccoli, perfino a numerose altre attività, necessarie per tirare avanti e regalare un futuro più che dignitoso ai bambini. L’esistenza, tuttavia, non è stata affatto semplice per questa donna orgolese, alla perdita del coniuge, si è aggiunse la morte di due figli. Ciononostante, le va riconosciuto: non ha perso mai il coraggio e la forza, la tenacia e la determinazione.

E le cento candeline della sua torta, un compleanno così affollato, la messa di ringraziamento possono essere riletti come una ricompensa, un dono al suo spirito battagliero e combattivo. Al suo amore per la vita, a prescindere dalle salite e dalle avversità. Il 30 maggio c’erano tutti nella casa del centro storico, qui tzia Michela vive conservando spazi e autonomia, accudita dalle nipoti. Per l’occasione, parenti, amici, semplici conoscenti hanno voluto stringersi accanto, dimostrandole stima e affetto.

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