La Nuova Sardegna

Nuoro

Ottana, l’area industriale dovrà essere bonificata

Il sindaco ha emesso un’ordinanza sulle aree dismesse al centro dell’inchiesta Fa seguito alle comunicazioni degli inquirenti. «Trenta giorni per provvedere»

22 luglio 2016
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OTTANA. «L'intera area versa in condizioni di elevata precarietà ambientale sicuramente non più procrastinabile nel tempo e rappresenta un elevato rischio di inquinamento per il suolo, sottosuolo, aria e acqua». È quanto si legge nell'ordinanza emessa dal sindaco di Ottana, Franco Saba, il quale, in veste di autorità sanitaria e di igiene pubblica, impone ai proprietari delle aree industriali inquinate «di provvedere con la massima urgenza, entro e non oltre il termine di trenta giorni, alla rimozione dei rifiuti abbandonati nelle aree individuate, allo smaltimento degli stessi nei modi di legge tramite soggetti opportunamente autorizzati e al ripristino dello stato dei luoghi, previo accordo con il nucleo di polizia giudiziaria del Corpo forestale e di vigilanza ambientale». Le aree individuate sono quelle della ex Montefibre, dell'ex Minitow (una fabbrica dove un tempo si producevano filtri per pennarelli), del depuratore consortile e del parco serbatoi. Destinatari dell'ordinanza sono i proprietari delle aree inquinate: Montefibre (in liquidazione), Wd green Sardinia (proprietaria dell'ex Minitow e consociata di Ottana Polimeri nel progetto in itinere per il riciclaggio e lo smaltimento della plastica), il Consorzio industriale e la ditta Demoltorres quale affidataria delle opere di smaltimento e gestione dei rifiuti dell'impianto di depurazione e l'agenzia nazionale InvItalia, proprietaria del parco serbatoi e incaricata dal ministero delle Attività produttive di realizzare il piano di caratterizzazione ambientale del sito industriale.

Il provvedimento del primo cittadino di Ottana è conseguente all'informativa sulla stato dei luoghi trasmessa al comune di Ottana il 7 luglio scorso dal Corpo forestale e di vigilanza ambientale della Sardegna, ispettorato di Nuoro e dal nucleo operativo radiomobile della compagnia dei carabinieri di Ottana, che tra gennaio e marzo indagarono, su incarico della procura della Repubblica di Nuoro, sulla situazione ambientale delle aree industriali di Ottana. Il primo intervento venne effettuato dai carabinieri della compagnia di Ottana il 28 gennaio 2016. L'obiettivo delle indagini era accertare se nella zona interessata dai controlli sussistessero problematiche relative all’inquinamento ambientale, omessa bonifica e smaltimento illecito dei rifiuti. I sopralluoghi continuarono anche nei giorni successivi con l'ausilio di carabinieri del Noe (nucleo operativo ecologico) di Sassari e degli agenti del Corpo forestale e del Nipaf dell'ispettorato di Nuoro.

Alcune aree, anche in seguito al dettagliato esposto-denuncia sulla presenza di amianto nell'ex stabilimento chimico presentato alla procura nuorese dall'Aiea (associazione esposti all'amianto) e da Medicina democratica, vennero sottoposte a sequestro cautelativo da parte dei carabinieri. Gli inquirenti effettuarono, in particolare, numerosi sopralluoghi nei siti industriali dismessi nel 2003 dalla ex Montefibre e nella zona del depuratore consortile gestito dal Consorzio industriale provinciale di Nuoro.

«Da quei sopralluoghi – si legge ora nell'ordinanza del sindaco di Ottana – è emersa la presenza di una notevole quantità di materiali e di prodotti attribuibili a diverse categorie di rifiuti». Non si conoscono ancora la qualità di questi rifiuti e, soprattutto, la loro eventuale pericolosità. Per saperlo occorrerà attendere le analisi specifiche di laboratorio. L'ordinanza si limita, per ora, a disporre «la rimozione dei rifiuti classificati a vista al fine di avviarli a smaltimento e/o recupero secondo le tipologie e alla predisposizione di un'indagine ambientale dell'intera area interessata dall'abbandono dei rifiuti». Le operazioni di smaltimento dovranno essere precedute da un piano di caratterizzazione e quantificazione dei rifiuti regolarmente approvato dagli enti competenti. Il tutto entro trenta giorni.

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