La Nuova Sardegna

Nuoro

Venti anni con le Cortes apertas «L’anima delle piccole comunità»

di Nino Muggianu

Oliena, il pioniere Luigi Crisponi racconta la storia di una sfida diventata un grande evento Il progetto iniziale trovò l’immediata condivisione della Camera di commercio e del Comune

11 settembre 2016
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OLIENA. «È diventato un nome familiare, sinonimo di festa e ospitalità. Di colori autunnali e centri storici, di cultura e tradizione. La parola, anzi le due parole che legano un curioso intreccio di identità e economia locale, sono semplici e custodiscono il bel giocattolo nato nel 1996: Cortes apertas. Ma dietro c’è una bella storia, anch’essa semplice che merita dopo 20 anni di essere raccontata».

A parlare è Luigi Crisponi, consigliere regionale e già assessore regionale al Turismo. Pioniere, prima ancora, delle Cortes che hanno poi dato vita alla formula vincente dell’Autunno in Barbagia. «Tutto nasce nei primi mesi del 1996 quasi per gioco, diventando pian piano, ancor prima dei vent’anni compiuti in questa occasione, un maturo strumento per la riscoperta dei segni più belli della nostra identità. Il progetto Cortes apertas nasce come spesso accade, grazie a un mix di casualità e intuizione».

Complice una semplice passeggiata dello stesso Crisponi armato di macchina fotografica nel centro storico di Oliena, fra i suoi stretti vicoli in acciottolato resi pittoreschi dalle belle case allineate ai suoi lati. «Quelle case testimoni di un passato che resiste potevano aprirsi alla gente. Per essere fonte di memoria e di resistenza alla modernità. Luoghi che hanno saputo mantenere il ritmo lento di tempi andati, ma che sanno assicurare il fascino antico della pietra e della calce, di vicoli che si intrecciano nei minuscoli centri alle vicende delle famiglie che vi risiedono. E che rappresentano – racconta Crisponi – la prova di un esistenza legata alla terra, alle attività del duro lavoro quotidiano conquistato fra pascoli e vigneti. Insomma quelle non erano semplici abitazioni, erano pagine straordinarie di cultura locale che si mantenevano per fortuna, immutate nel tempo. Ho giusto pensato che sas hortes pensate a protezione delle tante case ricche di fascino e di storia del rinomato centro storico olianese, potessero in effetti descrivere un’anima che mantiene segretezza e invito alla scoperta, raccontate ai potenziali visitatori attraverso gli stessi proprietari che avevano l’indiscutibile merito di averle conservate ispirando quel rispetto solenne in chi continuava ad abitarle e in chi avrebbe avuto la fortuna di poterle visitare».

Ecco Cortes apertas nasce così. «Semplicemente – dice Crisponi –, per diffondere l’anima delle piccole comunità, per potersi calare nel cuore di centri storici presto destinati all’abbandono. Assaporando la memoria del tempo, osservando luoghi e gesti antichi, gustando profumi e sapori di una volta e toccando con mano la maestria di capaci artigiani. Insomma Cortes apertas, il nome fin da subito suonava davvero bene, era proprio poter aprire per qualche giorno cortes e case, cantine e magasinos incuriosendo visitatori e gli stessi compaesani oltre il consueto alone di riserbo e di silenzio. Poteva anche essere la riscoperta di gesti domestici mai dimenticati, forse superati se non resi inutili dalla modernizzazione, ma poteva soprattutto essere la salvezza di quel centro storico, della nostra comunità e di quelle case raccolte intorno a un pugno di vicoli». «Da li al passaggio al progetto materiale di Cortes apertas è stato davvero una bellissima e indimenticabile esperienza. L’idea diventa progetto e prevede anche che in caso di successo, l’iniziativa potesse venire ripetuta ogni autunno estendendola ad altri paesi del circondario custodi di centri storici o iniziative in linea al nascente circuito virtuoso. La Camera di commercio (dove insieme al collega Francesco Fele rivestivamo un incarico in seno alla giunta) e il Comune di Oliena (sindaco Babore Fele e assessore Francesco Palimodde in testa) trovano la immediata condivisione sulla iniziativa – chiude Crisponi –. Il 20 agosto del 1996 il Consiglio dell’Aspen (l’azienda speciale della Camera, Presidente Romolo Pisano) delibera l’approvazione del progetto che viene definito “pilota” con l’assunzione dell’impegno economico di 40 milioni di lire. Inizia a battere il grande cuore dei proprietari delle Cortes, dei volontari dell’associazione Eureka, dei gruppi folk, di artigiani e piccoli imprenditori, di donne e uomini olianesi che dal 14 settembre 1996 fanno battere ancora, meravigliosamente l’anima di Cortes apertas. Benevenniu s’istrangiu!».

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