La Nuova Sardegna

Nuoro

Austis, da Cortes apertas le idee per lo sviluppo

di Giovanni Melis
Austis, da Cortes apertas le idee per lo sviluppo

Convegno del Banco di Sardegna sulla crisi del territorio e sullo spopolamento Arru: «Favorire lo sviluppo e assicurare una migliore qualità di vita ai giovani»

25 settembre 2016
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AUSTIS. Cortes apertas diventa un veicolo di idee grazie al convegno sullo sviluppo dei territori minacciati dallo spopolamento. Le ricette per risolvere i mali storici del territorio sono state proposte da un gruppo di lavoro interessante, con protagonisti gli austesi Benedetto Meloni ed Antonello Arru. L’incontro si è tenuto nel centro polifunzionale del comune. Ad aprire i lavori Maria Domenica Porcu, commissario comune di Austis che si è soffermata sulla necessità di un programma chiaro ed economicamente sostenibile per salvare le zone interne. La parola è passata a Meloni, che ha coordinato il convegno. Dopo un’analisi sui danni creati dallo spopolamento, ha evidenziato la via maestra per salvare l’interno: aree periferiche, accesso ai servizi, che sono tema centrale nei progetti di sostegno europei e regionali, oltre che rivalutazione delle risorse naturali e paesaggistiche.

Antonello Arru, presidente del Banco di Sardegna ha iniziato partendo dal luogo. «Austis – ha detto Arru – è stata una scelta simbolica perché geograficamente baricentrica, il punto più centrale della Sardegna. Interessante il progetto pilota che vuole mobilitare intelligenze e peculiarità del territorio. Bisogna evitare la mera rivendicazione della presenza dei servizi, il vero problema dello spopolamento è che cosa proponiamo come qualità della vita ai giovani, quindi occorre favorire lo sviluppo».

Agostino Cicalò, ha evidenziato «l’essenzialità della collaborazione tra enti, banche, istituzioni e popolazioni: senza le sinergie non si fa nulla».

Il sociologo Gianfranco Bottazzi ha analizzato il fenomeno dello spopolamento. «La comunità montana – ha detto – conta 14.500 abitanti, secondo le previsioni nel 2035 si scenderà a poco più di 12mila abitanti. Negli ultimi 15 anni il fenomeno si è accelerato perché non è solo che la gente va via, ma perché si è aggiunto che non ci sono più nascite. L'immigrazione può essere una risorsa, basta che il fenomeno sia politicamente governato».

Il sindaco di Tonara, Flavia Loche, ha illustrato il progetto pilota aree interne. «La strategia punta al mantenimento e potenziamento dei servizi essenziali per la cittadinanza, ovvero sanità, istruzione e mobilità, con riduzione del dispendio economico e di forze per lo spopolamento e rafforzamento dello sviluppo territoriale».

Interessantissimo il contributo di Fabrizio Mureddu, del Mid Sardinia, nonché Consorzio universitario di Nuoro. «Siamo nati come prima rete di imprese nella provincia di Nuoro nel 2009. L’idea era di mettersi insieme e di coordinarsi tra agriturismo della costa e dell’interno. I soggetti sono 60, abbiamo abbattuto i costi e siamo impegnati nel processo di attrazione attraverso la telematica per creare rapporto con i clienti e ambire ad una governance che possa decidere delle sorti della rete. I nostri ragazzi vanno all’estero per vivere e studiare: dobbiamo dargli delle opportunità. Ha chiuso l’assessore regionale Raffaele Paci per il quale «il compito della politica è favorire le condizioni perché le imprese private creino i posti di lavoro facendo attività in grado di autosostenersi economicamente. Non ci servono i prenditori che prendono solo gli incentivi. Vogliamo attività economiche che si insedino, facciano profitti e siano sane».

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