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Il Gal Nuorese-Baronia punta sul turismo sostenibile

di Bernardo Asproni
Il Gal Nuorese-Baronia punta sul turismo sostenibile

BITTI. «Il Gal Nuorese-Baronia esprime tutta la sua soddisfazione per l’ottimo risultato ottenuto con la candidatura al bando regionale finalizzato allo sviluppo locale». A parlare è il...

09 novembre 2016
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BITTI. «Il Gal Nuorese-Baronia esprime tutta la sua soddisfazione per l’ottimo risultato ottenuto con la candidatura al bando regionale finalizzato allo sviluppo locale». A parlare è il presidente Giovanni Mossa, nonché sindaco di Osidda. «Gli investimenti riguarderanno 10 comuni, e cioè Bitti, Loculi, Lodè, Lula, Onanì, Onifai, Orune, Osidda, Posada eTorpè – ha spiegato – Il Gal Nuorese Baronia ha raggiunto un punteggio che lo colloca nella fascia più alta della graduatoria di merito pubblicata dalla Regione. Ciò significa che potrà godere dell’assegnazione della quota massima delle risorse derivanti dalla premialità, che verranno a aggiungersi alla dotazione minima prevista dall’Accordo di partenariato fra la UE e l’Italia». Secondo il presidente, il budget complessivo che verrà assegnato si aggirerebbe intorno ai 4 milioni di euro. «Nonostante sia il finanziamento massimo ottenibile, sarà ben poca cosa rispetto ai circa 9 milioni concessi al Gal Nuorese-Baronia nella precedente programmazione 2007-13. Purtroppo le risorse messe a disposizione dalla Regione psono state ridotte di oltre la metà».Per questo il Gal, al momento della presentazione della domanda, ha deciso di concentrare le risorse su un unico settore, il turismo sostenibile, che, anche grazie al parco di Tepilora e alla sua candidatura quale area Mab, potrà coinvolgere nel processo di sviluppo anche gli altri settori del sistema produttivo.«Fare turismo sostenibile – sottolinea Mossa – vuol dire costruire un’offerta di soggiorno fondata su ciò che il territorio può offrire, innescando un effetto volano per tutta l’economia locale. Ciò sarà possibile se vi sarà un cambio di passo dell’intero sistema-territorio, dalle amministrazioni locali alle imprese,al terzo settore, passando anche per la formazione e la ricerca».

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