La Nuova Sardegna

Nuoro

l’incidente mortale sulla 125

Schianto fatale contro un cavallo tre anni al padrone dell’animale

Schianto fatale contro un cavallo tre anni al padrone dell’animale

NUORO. La pubblica accusa, rappresentata dal pm Manuela Porcu, aveva chiesto una condanna a quattro anni complessivi, dei quali 3 e mezzo per il reato di omicidio colposo e sei mesi per la...

06 dicembre 2016
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NUORO. La pubblica accusa, rappresentata dal pm Manuela Porcu, aveva chiesto una condanna a quattro anni complessivi, dei quali 3 e mezzo per il reato di omicidio colposo e sei mesi per la simulazione di reato. Il giudice monocratico Mariano Arca, al termine della camera di consiglio, ha emesso una sentenza appena un po’ più leggera e ha condannato l’imputato, Lorenzo Curreli, fonnese odontotecnico, a una condanna di 3 anni complessivi per entrambi i capi di imputazione. All’imputato sono state riconosciute, dunque, le circostanze attenuanti. Si è chiuso così, a distanza di poco più di cinque anni dai fatti contestati, il processo che vedeva Curreli a giudizio per la morte di un giovane motociclista di Orosei, Luca Mereu.

Era il 15 ottobre del 2011 e quella sera Mereu, in sella alla sua potente Suzuky Gs 600, tornava a casa a Orosei dopo una serata di lavoro in un ristorante di Cala Ginepro dove lo avevano chiamato per le sue grandi abilità da cuoco. Purtroppo per lui, quella notte, la sua moto si era schiantata contro un cavallo che era spuntato all’improvviso all’altezza di un rettilineo sulla statale 125, e il povero centauro era morto sul colpo.

Era quasi arrivato a Orosei, Luca Mereu, ma purtroppo non sarebbe mai riuscito a completare il percorso. Le indagini eseguite sin dai primi istanti dopo l’incidente mortale erano riuscite a risalire al proprietario del cavallo che si aggirava sulla statale 125 senza alcun controllo: il proprietario era Lorenzo Curreli, odontotecnico di Fonni.

L’uomo, assistito dall’avvocato Giuseppino Monni, ha sempre sostenuto che il cavallo era fuggito dal recinto di un suo terreno perché spaventato da un incendio. Ma un teste sentito in udienza, Luigi Pisanu, che all’epoca faceva la vedetta antincendi, aveva escluso che quella sera ci fosse stato un rogo nella zona. L’avvocato Monni, tuttavia, aveva fatto notare che il suo turno, quella notte, era finito alle 22, mentre l’incidente era avvenuto intorno alle 23.

Il processo si è chiuso ieri, dunque, con la condanna di Curreli a tre anni. (v.g.)

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