La Nuova Sardegna

Nuoro

Project Asl, senza stipendio né tredicesima: i lavoratori sul piede di guerra

di Francesco Pirisi
Project Asl, senza stipendio né tredicesima: i lavoratori sul piede di guerra

I dipendenti esterni della Asl di Nuoro minacciano di bloccare i servizi se non riceveranno gli emolumenti entro il 27 dicembre

24 dicembre 2016
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NUORO. Per il momento i toni sono predisposti al dialogo e i servizi tra ospedali e poliambulatori vengono garantiti. Ma se nei giorni dopo il Natale non arriveranno stipendio di novembre e tredicesima, i lavoratori esterni della Asl faranno salire il livello della lotta. Una scelta unitaria quella dei 250 operatori che garantiscono presenza e funzionamento di portierato, Cup (centro prenotazioni) e opere di supporto alle attività sanitarie.

L’ultimatum è prima di tutto alla società Aep Multiservizi di Napoli, che li ha assunti a partire dal 2012, all’interno di quel piano di esternalizzazione di servizi e interventi edilizi inseriti nel contratto di Project financing, stipulato nel 2008 tra la Asl di Nuoro e la società PsSc (Polo sanitario Sardegna centrale). Contratto da 27 anni e oltre un miliardo di spesa finito anzitempo, per la cronaca, dopo il parere negativo dell’Agenzia nazionale anti-corruzione e la scelta dell’azienda sanitaria di intimare lo “stop” con lo strumento giuridico dell'autotutela.

Passaggi realizzati, ma ancora appesi a ricorsi e possibili cambi di rotta. Tanto da lasciare in piedi diversi impegni contrattuali, tra i quali appunto quello dei lavoratori esterni e la società Aep, gestore dei servizi per conto del polo sanitario. Società inadempiente e a sua volta creditrice di risorse dalla Asl, ferma al mese di agosto nella remunerazione delle attività “esternalizzate”. Per questo dopo qualche ritardo nelle precedenti mensilità a dicembre portieri, centralinisti e ausiliari hanno atteso invano lo stipendio, così come l’assegno della tredicesima. Ma non basta. Il ritardo per loro è la spia chiara dell'incertezza sul futuro del posto di lavoro, considerato che la propria azienda potrebbe vedere cancellata presenza e attività con il venire meno del Project financing. Questioni giovedì al centro dell'assemblea promossa dalla segreteria della Funziona pubblica del sindacato Cisl, guidata da Giorgio Mustaro. Azione affiancata nelle ultime ore dalla Cgil, per bocca del segretario della Filcams provinciale, Paolo Cau. Alcuni passi ufficiali sono stati compiuti ieri, in linea con quanto deciso proprio dall’assemblea. I primi chiamati in causa sono i dirigenti dell’Aep. Una lettera di Mustaro annuncia l’azione legale se entro il 27 dicembre non saranno sbloccati i pagamenti degli stipendi. Risposte e certezze i lavoratori hanno deciso di chiedere anche alla Asl e alla Regione, prima di tutto per verificare i motivi del rallentamento nella remunerazione dei servizi esterni che alla fine ha bloccato le loro retribuzioni.

Le interlocuzioni saranno decisive per le azioni successive. Come conferma la terza lettera partita ieri dall'ufficio della Funzione pubblica della Cisl all'attenzione del prefetto Giovanni Meloni, con la richiesta di aprire il tavolo a cui fare sedere gli attori della vertenza. Questo prima che dalla comunicazione dello stato di agitazione si passi all'atto di protesta, con i primi vuoti nelle presenze tra presidi e servizi, negli ospedali di Nuoro e Sorgono, e i poliambulatori distribuiti nei distretti di Siniscola, Sorgono, Macomer e nello stesso capoluogo. L'attendismo infatti non è altro che la rabbia sinora tenuta dentro gli argini. A confermarlo durante l’assemblea gli stessi lavoratori: «La criticità della situazione è conosciuta da diversi mesi e sinora non è mutato nulla».

Gli stipendi ritardati sono una parte della vicenda, il futuro non garantito è l’aspetto centrale e che porta le maggiori ansie ai 250 precari, per la maggior parte mariti e mogli con figli a carico, alcuni condotti nella sala della “Satta”, quasi a mostrare il risvolto più delicato delle giornate vissute nell’attesa. Storia scritta dagli eventi, a sentire i più risoluti nell'eloquio, «con la colpa del sindacato rimasto fermo e di una rappresentanza politica del territorio assente». La preoccupazione è soprattutto per il fatto di non sapere come sarà il futuro, tra un Project in predicato di scomparire e una riforma delle Asl che toglierà all’ente di Nuoro da gennaio la possibilità di gestire il settore nel territorio. Per questo l’imputato maggiore per i lavoratori è l'assessore della Sanità, Luigi Arru: «In due anni di governo alla Regione si è disinteressato della terra dalla quale proviene».

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