La Nuova Sardegna

Autore di diversi volumi, don Gianni Bitti, direttore dell’Archivio storico diocesano, è ormai in dirittura d’arrivo con una nuova raccolta documentale, stavolta dedicata ai sacerdoti di Oliena. Lo ha annunciato ieri mattina, agli studenti del liceo classico Asproni, mentre spiegava loro i “segreti” dei registi e degli atti custoditi a Nuoro. Materiale preziosissimo che la società Taulara sta ordinando, digitalizzando e gestendo dal punto di vista informatico a partire dal 2010. Si tratta di circa mille volumi, i cosiddetti “Quinque libri”, ossia i registri nei quali i parroci, ad iniziare dal periodo del Concilio di Trento (1545-1563), annotavano una serie di informazioni sui battesimi, le cresime, i matrimoni, le morti e la cura delle anime dell’intera popolazione, dando luogo a una vera e propria anagrafe anteriore di circa tre secoli a quella dello Stato italiano. Una anagrafe compilata per scopi religiosi, ma anche, e forse soprattutto in particolare in alcuni momenti storici, per ragioni tributarie. Il registro dello stato delle anime è stato utilizzato persino per la chiamata alle armi, nel Settecento, quando la leva durava anni e anni e spesso non si sapeva neppure quando potesse finire. Un’anagrafe che ancora oggi è consultata da studiosi, notai, legali, ricercatori, per la ricostruzione di genealogie e discendenze utili a fini giuridici. La digitalizzazione a colori e ad alta definizione e la gestione informatizzata, con una piattaforma propria di Teulara, «ha fatto sì – si legge nel sito internet dell’azienda – che gli originali cartacei siano ora al riparo dal deterioramento dovuto alla frequente manipolazione e i documenti digitalizzati siano facilmente ricercabili via web, con migliore leggibilità rispetto agli originali cartacei».