La Nuova Sardegna

Nuoro

Alluvione, 21 indagati per il crollo del ponte di Oloè

di Gianna Zazzara
Alluvione, 21 indagati per il crollo del ponte di Oloè

Nel mirino della Procura il sindaco di Galtellì, il consigliere regionale Roberto Deriu e dirigenti del Consorzio di bonifica

13 gennaio 2017
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NUORO. Prosegue l’inchiesta della Procura di Nuoro per il ciclone Cleopatra, l’alluvione del novembre del 2013 che mise in ginocchio il Nuorese. Dopo il processo che si aprirà il prossimo 5 aprile a carico di 41 imputati accusati di omicidio e disastro colposo per la morte di una pensionata, Maria Frigiolini, e l’altro filone di inchiesta per il crollo del ponte di Oloè, a Oliena, dove morì l’agente di polizia Luca Tanzi – il gup deciderà il 27 gennaio se rinviare a giudizio i 34 indagati– ora la Procura di Nuoro vuole processare altre 21 persone, accusate di aver provocato il crollo del ponte sul rio Sologo, a Galtellì.

Gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari, preludio procedurale alla richiesta di rinvio a giudizio se entro 20 giorni le difese non dovessero ribaltare le convinzioni maturate dal pm Andrea Vacca dal 2013 ad oggi, notificano infatti le ipotesi di reato di inondazione, crollo di costruzioni e disastro colposo in relazione al cedimento del ponte del rio Sologo. «Cedimenti e crolli – si legge nei provvedimenti della Procura – che hanno provocato un pericolo per l’incolumità della popolazione che si trovava ad attraversare il ponte». Per fortuna, a Galtellì, non ci furono morti. Solo moltissimi danni: il rio Sologo, dopo essere straripato, allagò il paese e inondò le campagne. Tra gli indagati c’è anche il sindaco di Galtellì, Giovanni Santo Porcu, che era stato eletto da appena 5 mesi quando la forza delle acque si porto vià quel ponte, utilizzato soprattutto dai pastori per raggiungere gli ovili. La notifica dell’avviso di conclusione delle indagini, ieri mattina, da parte dei militari del nucleo operativo della Guardia di Finanza, lo ha lasciato a bocca aperta. « Secondo la Procura la mia colpa è quella di non aver contestato al Consorzio di bonifica della Sardegna il degrado del fiume Sologo. Sono sbalordito, comunque da domani mi metterò al lavoro per tutelare il mio operato e quello dell’amministrazione davanti al pubblico ministero, con la convinzione di aver operato col massimo impegno e nel rispetto delle leggi».

Il sindaco rimarca poi la propria correttezza e ribadisce come «a cinque mesi dalle elezioni potevo fare tanto ma sicuramente non tutto». Tra i 21 indagati figurano, ancora una volta, il consigliere regionale del Pd Roberto Deriu, allora presidente della provincia di Nuoro, il comandante provinciale e il direttore generale del corpo forestale, rispettivamente Gavino Diana e Carlo Masnata, e Anna Maria Pirisi, dirigente della Forestale di Nuoro. Poi, gli ex assessori provinciali alla protezione civile Franco Corosu e Paolo Porcu, il responsabile per la Provincia della protezione civile Paolo Marras, i dirigenti provinciali Antonio Gaddeo e Maria Lucia Fraghì e i dirigenti del Consorzio di bonifica della Sardegna, gli ingegneri Antonio Madau, Ignazio Lampis e Sebastiano Bussalai.

L’accusa intende dimostrare che il crollo del ponte sul rio Sologo, a Galtellì, così com’è successo a Oliena, è stato causato da errori di progettazione della struttura e da inosservanza delle regole di buona amministrazione. Errori e trascuratezza che solo per un caso, a Galtellì, non hanno ucciso.

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