La Nuova Sardegna

Nuoro

Abuso d’ufficio, assolta una dietologa dell’Asl

di Valeria Gianoglio
Abuso d’ufficio, assolta una dietologa dell’Asl

Era accusata di aver percepito guadagni illeciti in un laboratorio privato Ma la difesa ha dimostrato che non c’era alcuna irregolarità o violazione

21 gennaio 2017
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NUORO. «Assolta perché il fatto non costituisce reato»: ci sono voluti otto anni, tra indagini, rinvio a giudizio e udienze, ma alla fine, ieri mattina, Gavina Ventroni è riuscita a ottenere la giustizia che attendeva da diversi anni. Medico specializzata in dietologia, esperta di scienze dell’alimentazione, Gavina Ventroni finisce nei guai nel 2009, dunque, quando tutto si aspetta tranne che essere oggetto di un controllo accurato da parte delle forze dell’ordine.

Le sequestrano diverse cartelle mediche, alcuni atti e documenti e le notificano una iscrizione nel registro degli indagati per “abuso d’ufficio”. Gavina Ventroni in quel periodo lavorava sia come medico dipendente dell’Asl 3, nel distretto di Sorgono, sia come libero professionista in un ambulatorio privato di Budoni nel quale si occupava di fare i prelievi di sangue ai pazienti. Per lei entrambi i lavori erano perfettamente compatibili e non violavano alcun regolamento interno o norma di legge. Secondo l’accusa, invece, i due lavori non erano affatto compatibili perché il laboratorio di Budoni risultava convenzionato con l’Asl, e secondo il regolamento nessun dipendente può lavorare contemporaneamente per l’azienda sanitaria e per un’azienda convenzionata. «Quando lavoravo per il laboratorio di Budoni – ha spiegato ieri mattina, rendendo dichiarazioni spontanee davanti al collegio giudicante – la struttura non era convenzionata, si trattava di una struttura privata e per me tale è rimasta anche dopo, non sapevo nel modo più assoluto che fosse accreditata». Le indagini difensive compiute dall’avvocato di fiducia del medico, Lara Sini, sono servite anche a scoprire che in realtà la procedura di accreditamento del laboratorio privato era tutt’altro che conclusa o priva di sbavature.

La tesi della difesa, evidentemente, alla fine ha avuto la meglio e ha convinto i magistrati del collegio giudicante presieduto da Giorgio Cannas. L’avvocato Sini, nel corso della sua arringa, nella tarda mattinata di ieri, ha ricordato ai giudici che non solo quando era assunta il laboratorio privato non fosse ancora convenzionato con l’Asl, ma anche che i prelievi di sangue dei quali si occupava il medico-dietologo Gavina Ventroni non costituissero prestazioni specialistiche. E per questi motivi, in definitiva, la professionista non avesse violato alcun accordo o norma aziendale.

Il tribunale collegiale le ha dato ragione: «Assolta perché il fatto non costituisce reato», ha sentenziato, infatti, al termine della camera di consiglio.

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