La Nuova Sardegna

Nuoro

Sindacati spaccati sulla chimica verde

di Francesco Pirisi
Sindacati spaccati sulla chimica verde

Storico sorpasso del numero degli iscritti della Cisl sulla Cgil. Il segretario Fele prende le distanze dal collega Pinna

23 gennaio 2017
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NUORO. Il prossimo congresso territoriale della Cisl potrebbe anche essere l’inizio della divisione delle strade dalla Cgil. È emerso durante il consiglio generale del sindacato all’Exme, proprio in preparazione all’appuntamento di primavera, che vedrà il segretario Michele Fele candidato al secondo mandato. L’annuncio del dirigente di Oliena, della decisione di riproporsi ai delegati, è arrivato alla fine dell’intervento dove sono via via tornate all’attualità le questioni legate sull’industria in agonia, i problemi della sanità e dei trasporti, sino alle proposte di rilancio economico del Nuorese, prima tra le quali l’istituzione del parco del Gennargentu. Fele ha ribadito le sue soluzioni, a futura memoria dei delegati dell’assemblea congressuale che saranno chiamati a rinnovare la segreteria. Il tiro più forte l’ha però scagliato proprio con la riflessione sull’unità sindacale e in particolare sul confronto con la Cgil, del collega e omologo Salvatore Pinna.

«Noi siamo per l’unità sindacale, certo, ma in questo discorso la Cgil non può continuare a fare la prima donna. Anzi, attualmente siamo in provincia il sindacato più rappresentativo, con oltre 17mila iscritti. Non sono dati nostri, ma dell’Ispettorato del lavoro». I numeri che ufficializzerebbero il sorpasso costituiscono tuttavia solo il titolo con cui si vuole andare alla sfida per regolare vecchi conti tra le sigle. Uno è la vertenza di Ottana Energia, con la clamorosa protesta dell’aprile 2016 dei lavoratori sulla punta delle due torri dell’ex Enichem: «Sino alla sera prima l’accordo era di cercare ancora un punto di soluzione con il governo, tramite la Regione. L’indomani invece proprio la Cgil ha deciso per l’azione eclatante. Ora, non possiamo pensare a un’unione sindacale chiara e stabile se dopo che si è presa una decisione la si sbugiarda il giorno successivo, per altri interessi o piani».

Il futuro di Ottana è quello che divide in concreto e potrebbe allargare il fossato. La Cisl insiste sulla chimica verde. «Si era tutti d’accordo. Clivati, il titolare di Ottana Polimeri, la fabbrica da riconvertire è andato in Olanda, proprio per brevettare il prodotto. Sul più bello, la Cgil è ritornata sulla vecchia strada e ha riproposto il rilancio della chimica tradizionale». Tra le bandiere bianco-verdi cisline il “no” è netto.

Per la conferma prende in mano il microfono, Katy Contini, leader dei 1.300 tessili passati per il tormentone della chiusura della Legler, e oggi voce del Marghine, dove il passato prossimo è la storia di fabbriche e aziende commerciali cadute una dopo l’altra, nell’offensiva della crisi. Per lei non è una pagina chiusa: «Tra poco scoppierà il bubbone di Ottana. Non possiamo continuare a rimanere inermi, o pensare di riproporre ricette fallite. C’è una riposta da dare a chi ha perso il posto di lavoro». Cultura e agro-industria per il Nuorese e per il Marghine, nello specifico, rilancia la segretaria della Femca. Con veemenza, perché il suo attacco è stato contro la volontà della Regione di chiudere il polo tecnico-professionale di Macomer, retta dalla fondazione Its, che prepara i futuri operatori dei campi e dell’agro-alimentare: «Non permetteremo questo scippo e decisioni che vanno a sostenere le aree forti». Se l’interlocuzione politica non dovesse andare in porto, si pensa di piantare le tende davanti all’ufficio dell’assessore della Pubblica Istruzione, Claudia Firino. Semmai ci possa essere un momento adatto, quello attuale di togliere l’indirizzo professionale sembra il meno opportuno. Proprio Katy Contini annuncia l’approdo a Macomer di un paio di grosse aziende sarde del settore lattiero-caseario. Altre opportunità dovrebbero arrivare, per l’intera provincia, con il progetto di rilancio messo su due anni fa a Nuoro, in provincia. La Cisl attende il governatore Francesco Pigliaru a gennaio, perché dica qualcosa in più oltre che sulla disponibilità dei 55 milioni, anche sull’effettivo trasferimento. Lo conferma Fele: «Ci sono troppi ritardi e abbiamo necessità di garanzie». Il fiore all’occhiello della Cisl nel progetto è tuttavia la riproposizione del parco del Gennargentu, sul quale c’è una posta da 10 milioni. Il segretario Fele: «Non lo chiameremo né parco nazionale, né regionale, ma semplicemente parco. Il modello non è quello impositivo degli anni ’90, con la legge 394, ma una riserva che nasce nelle comunità».

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