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Partita sospesa, decide il giudice sportivo

Partita sospesa, decide il giudice sportivo

LA CALETTA. Sarà il giudice sportivo a decidere il risultato della gara tra La Caletta e Fanum Orosei, sospesa per l’infortunio al portiere Giovanni Olianas. Intanto fioccano le polemiche tra i due...

26 gennaio 2017
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LA CALETTA. Sarà il giudice sportivo a decidere il risultato della gara tra La Caletta e Fanum Orosei, sospesa per l’infortunio al portiere Giovanni Olianas. Intanto fioccano le polemiche tra i due sodalizi che si accusano di scarsa sportività. Il presidente de La Caletta, Gianmauro Angheleddu, replica al mister della Fanum, Giacomo Piras. «Ci sembra doveroso fare chiarezza sui fatti – dice – In uno scontro di gioco il portiere perde i sensi. Entrano immediatamente in campo i soccorsi ma non viene effettuata alcuna manovra di rianimazione. In quel momento c’è forte apprensione e grandissima preoccupazione da parte di entrambe le squadre per l’incidente. Fortunatamente il portiere riprende i sensi e viene caricato nell’ambulanza che lo trasporta in ospedale con codice giallo, solo dopo che sono state valutate le sue condizioni. Il fatto che non sia stato richiesto l’intervento di un medico dimostra chiaramente che le condizioni del portiere non erano gravi. L’arbitro, dopo la richiesta della Fanum di sospendere l’incontro, manda le formazioni negli spogliatoi. Precisiamo che nessun nostro giocatore, e tantomeno alcun membro dello staff tecnico, si è mai preso la responsabilità di sospendere la partita. Decisione, questa, interamente rimessa alla volontà del direttore di gara. Non vi è stata quindi volontà alcuna, da parte dei membri della società che rappresento, di trarre il minimo vantaggio antisportivo da tale situazione, come invece viene erroneamente indotto a pensare chi sente il mister della Fanum. Come già detto il giorno stesso, auguriamo di cuore una pronta guarigione al portiere». «In qualità di capitano – dice Marco Fadda – ho dichiarato che per noi la partita si poteva sospendere visto lo spavento, ma ho ribadito che la mia squadra non doveva subire conseguenze premettendo che non avevo il potere di prendere alcuna decisione. In ogni caso la cosa più importante è che il portiere stia bene e che ritorni a giocare al più presto. Anzi, spero che ci facciano ripetere la partita così ne parleremo di persona e non dietro un computer». (s.s.)

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