La Nuova Sardegna

NUORO. Si aprirà il 4 aprile il processo a carico di nove persone accusate di essere gli autori di numerosi colpi messi a segno nelle campagne di Siniscola nel 2012. Ieri, davanti al giudice monocratico Teresa Castagna, i legali di alcuni degli imputati hanno anticipato la loro strategia processuale: nella prossima udienza chiederanno il rito abbreviato oppure la sospensione del procedimento penale con messa alla prova.

I fatti risalgono al 2012. I carabinieri di Siniscola, guidati dall’allora comandante ad interim Sergio Pagliettini, avevano avviato le indagini in seguito a numerose denunce di furto in vari centri della Baronia. In molte case coloniche, infatti, erano spariti diversi mezzi utilizzati in campo edilizio e in agricoltura: un trincia erba, una betoniera, un aratro.

Grazie ad alcune testimonianze i militari avevano indirizzato le loro attenzioni verso un gruppo di persone già note alle forze dell’ordine. Le intercettazioni e i pedinamenti, effettuati a Siniscola e Oliena, avevano poi permesso agli investigatori di chiudere il cerchio nel giro di pochi mesi. A processo sono finiti alcuni giovani di Siniscola e Oliena: Ivano Bandinu, Fabrizio Coronas, Michele Carta,tutti di Siniscola, Gianpiero Lande, Giuseppe e Salvatore Bassu, Giancarlo Manca e Gianni Boi di Oliena, Pasquale Grecu, di Olbia.

Per tutti l’accusa è di concorso nei reati di furto e ricettazione. Gli imputati, infatti, dopo aver rubato la merce, la rivendevano. In un caso avevano portato via anche un maiale di 45 chili.

Oltre alla individuazione dei presunti responsabili, i carabinieri erano anche riusciti a recuperare tutta la refurtiva, che i ladri avevano nascosto in un casolare abbandonato, sempre nelle campagne di Siniscola. I militari, dopo aver catalogato la merce rubata, l’avevano restituita ai legittimi proprietari.