La Nuova Sardegna

Nuoro

Le maschere, i riti e i miti festa, economia e turismo

di Kety Sanna
Le maschere, i riti e i miti festa, economia e turismo

Presentato il programma che raggruppa sedici comuni di cui Nuoro è capofila La Regione ha finanziato l’evento che avrà inizio oggi e si concluderà il 5 marzo

04 febbraio 2017
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NUORO. “Tutto converge in un punto prospettico temporale posto all’infinito, dove il clangore dei campanacci, le urla delle maschere, lo schioccare della frusta, e il suono viscerale dei tamburi si fa silenzio per poi riprendere con maggior vigore…”. Lo sguardo magnetico di Thomas, un bambino di 11 anni di Orotelli, col volto nero di fuliggine e il caratteristico pastrano di orbace dei thurpos, sarà il simbolo del “Carnevale di Barbagia” l’evento che vedrà insieme 16 comuni dell'interno dell’isola, con Nuoro capofila, che porteranno in scena riti e miti della tradizione. Un’iniziativa congiunta tra 16 paesi e la Regione che ha stanziato i fondi per l’iniziativa. Attraverso gli eventi carnevaleschi e la valorizzazione del grande patrimonio culturale dell’entroterra barbaricino, si intende dare vita a una nuova attrattiva per i turisti, oltre che nuova linfa alle attività economiche. L’evento è stato presentato ieri mattina nella sala consigliare del comune di Nuoro alla presenza dell’assessore alle Attività produttive e Turismo, Marcello Seddone, del capo di gabinetto dall’assessore regionale al turismo, Nicola Selloni, braccio destro dell’assessore Francesco Morandi.

«Un’azione unica – ha detto Seddone – anche se ogni comune manterrà la propria tradizione. Da domani (oggi per chi legge ndr) parte Sarule al quale poi seguiranno Orani, Oniferi, Orotelli, Ottana, Olzai, Ollolai, Gavoi, Mamoiada, Lodé, Lula, Samugheo, Fonni, Lodine, Ovodda e Nuoro, dove si chiuderà il 5 marzo. Questo è “l’anno zero” della manifestazione – ha aggiunto l’assessore – e d’ora in avanti cercheremo di arrivare in anticipo rispetto a tutta l’organizzazione, visto che si è deciso a fine 2016 di mettere su il programma che avrebbe caratterizzato il Carnevale (al singolare) con le sue maschere tipiche. Nuoro diventa il punto di riferimento di tutto il territorio, senza però prevaricare, ma solo avendo un intento comune: lavorare insieme. Sardegna Live – ha concluso l’amministratore si è aggiudicato l’appalto sulla comunicazione».

«Sedici paesi, sedici miti, sedici riti del Carnevale barbaricino. È questo lo slogan che caratterizza il progetto che i paesi del centro Sardegna hanno sottoscritto per fare rete e avviare un circuito di grande valenza culturale e turistica. Sul sito web www.Sardegnalive. net sarà possibile conoscere tutti gli eventi – ha sottolineato il responsabile Roberto Tangianu – Ogni paese si racconterà attraverso le maschere».

Di destagionalizzazione ha parlato Nicola Selloni, definendola la parola d’ordine per portare avanti questo programma che rappresenta l’inizio di una lunga serie. «Non ci fermeremo al Carnevale ma promuoveremo la nostra terra in qualsiasi momento dell’anno. La settimana Santa – ha aggiunto il capo di gabinetto – la Pasqua e anche il circuito dei sentieri religiosi e, ovviamente, il Giro d’Italia che parte proprio dalla Sardegna. Così Nuoro, piccola città metropolitana, in questa occasione diventa centro aggregante – ha aggiunto – La Regione ha deciso di finanziare l’evento col il doppio dei fondi dell’anno scorso (40mila euro che verranno distribuiti tra i 16 comuni) perchè ha visto nell’iniziativa l’intento promozionale e culturale per attirare visitatori anche dopo l’estate. Si sta ancora lavorando, però, per cercare di trovare il modo per facilitarne l’arrivo. La promozione è stata fatta anche oltre i confini nazionali in Francia, Germania, Inghilterra e persino in Cina – ha concluso Nicola Selloni – il 2017 sarà un anno ambizioso».

Entusiamo è stato manifestato dai sindaci presenti in sala: «Voglio immaginare questo evento tra 20 anni – ha detto il primo cittadino di Oniferi, Stefania Piras – sarà una manifestazione storica. Non dobbiamo fare l’imitazione di noi stessi, non “folclorizziamoci” ma continuare ad essere sempre autentici».

«Credo che i comuni che hanno deciso di aderire al progetto si siano messi in gioco ragionando per il futuro – ha aggiunto Daniela Falconi, sindaco di Fonni – Dobbiamo riuscire ad attirare la curiosità di turisti dicendo loro “venite a vedere come viviamo il nostro carnevale”. Un modello di aggregazione che andrebbe usato anche per le altre tradizioni».

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