La Nuova Sardegna

Nuoro

Pane fresco, arriva il marchio

di Valeria Gianoglio
Pane fresco, arriva il marchio

All’assemblea dei produttori è stata illustrata la nuova legge. Un logo per contrastare gli abusivi

22 febbraio 2017
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NUORO. Alle 11, nel sala riunioni della Confcommercio già gremita di panificatori arrivati da tutta la provincia per la prima assemblea di categoria dopo l’entrata in vigore della nuova legge sul settore, Giampietro Secchi entra nella sala brandendo, come un cavaliere medioevale, uno sfilatino. Lo ha acquistato poco prima in uno dei market della grande distribuzione e non a caso ha deciso di fargli fare un ingresso speciale nel mezzo della riunione. «Questo pane è pesante che tronu – dice, utilizzando una metafora tutta barbaricina e rivolgendosi ai colleghi presenti – è un preparato precotto fatto in Romania qualche mese fa, e poi scongelato e rimesso nel forno. Non si tratta di pane fresco, ma spesso, soprattutto prima che venisse fatta la nuova legge regionale contro l’abusivismo nel settore, viene spacciato come tale. E invece nello stomaco risulta pesante come un blocchetto. Contiene conservanti chimici e antimuffe».

Annuiscono, davanti a lui, i panificatori del Nuorese giunti alla Confcommercio per ascoltare tutte le novità introdotte dalla nuova norma studiata dallo stesso Secchi, in qualità di responsabile sardo dei panificatori aderenti alla Confcommercio, e da Gianluca Deriu, direttore della Confcommercio nuorese, e poi trasformata in legge grazie all’intervento dei consiglieri regionali Daniela Forma, come prima firmataria, e Luigi Crisponi. «Finalmente – esordisce Giampietro Secchi nel suo discorso ricco anche di dati e analisi – dopo due anni di intenso lavoro la Sardegna ha ottenuto un’ottima legge che tutela i consumatori e i produttori di pane fresco. Ora tocca a noi panificatori rendere operativa la legge, iscrivendoci all’albo regionale». La nuova norma, infatti, consentirà a ogni produttore di pane fresco di potersi fregiare di un logo ad hoc e di poterlo concedere anche ai rivenditori dello stesso pane.

«Questo marchio lo assegneranno le Camere di commercio – spiega Gianluca Deriu – e noi come associazione daremo una mano. Questo marchio sarà una garanzia per i consumatori, un passo avanti nel senso della trasparenza. Ora speriamo che la Regione, che stiamo sollecitando da tempo, definisca finalmente i moduli attraverso i quali dare il marchio e chiediamo anche alla stessa Regione che stanzi qualche euro per sensibilizzare i consumatori sul consumo di pane fresco. La nuova legge, tuttavia, prevede anche nuove regole per chi decide di aprire un panificio: per farlo servono o tre anni di esperienza oppure un corso regolato dalla Regione che però non ha ancora fatto. Bisogna poi indicare anche chi è il responsabile dell’attività produttiva».

«Questa legge – precisa ancora Giampietro Secchi – mette un freno all’abusivismo in questo campo e alla concorrenza sleale. Perché non è giusto che i controlli, anche tutti i giorni, li mandino solo a noi. Mentre chi spaccia per fresco pane che non lo è, invece, spesso fa anche pubblicità ingannevole. Adesso, con questa nuova legge, spero che si metta ordine nel settore. Noi panificatori dobbiamo andare avanti: non siamo secondi a nessuno».

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