La Nuova Sardegna

Nuoro

Orvile, spiaggia coperta di detriti

di Sergio Secci
 Orvile, spiaggia coperta di detriti

Posada, canne e sterpi portati dalle mareggiate. Il sindaco Tola: «La pulizia rinviata alla primavera»

08 marzo 2017
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POSADA. Le piene alluvionali di dicembre, oltre a milioni di metri cubi d’acqua, hanno riversato in mare tonnellate di ramaglie e tronchi che le mareggiate hanno poi riportato in spiaggia. Tutto questo materiale si è riversato soprattutto a ridosso della foce di Orvile, con la scogliera che , ancora oggi, è deturpata da una gran quantità di arbusti e serpi.

L’amministrazione comunale di Posada a causa dell’alluvione a dicembre aveva deliberato lo stato di calamità naturale. Poi aveva incaricato gli operai dell’ex Legler di ripulire tutta l’area. I lavoratori hanno lavorato per una decina di giorni rimuovendo e portando via una gran quantità di tronchi e sterpi disseminati su tutta la spiaggia.

Il lavoro è stato realizzato anche con l’ausilio di un mezzo meccanico, una terna gommata, che è servita per spostare dall’arenile la gran parte del materiale vegetale portato a valle dalla piena.

Nei giorni scorsi è stata ripulita anche parte della pineta interessata dall’esondazione del fiume, con una gran quantità di canne che è stata provvisoriamente posizionata all’ingresso del bosco e poi dovrà essere smaltita.

Difficile se non impossibile, invece, intervenire sulla scogliera che continua ad essere un ricettacolo di canne, ramaglie e sterpi.

«Abbiamo deciso di lasciarli spiaggiati – dice il sindaco Roberto Tola – È troppo difficile asportare tutto quel materiale con una terna ed anche manualmente. Ora aspettiamo le mareggiate di fine primavera e poi valuteremo il da farsi».

È in pessime condizioni anche la strada d’ingresso in pineta, che è tutta costellata di buche. «Qui faremo un intervento nel mese di maggio – continua il sindaco – Sarebbe infatti inutile far intervenire ora i mezzi meccanici perché, in caso di pioggia, la strada sarebbe di nuovo impraticabile. È meglio aspettare, quindi, per evitare di fare ora un intervento inutile».

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