La Nuova Sardegna

Nuoro

Vov e fiori per i 106 anni di tzia Nicolosa

di Valeria Gianoglio
Vov e fiori per i 106 anni di tzia Nicolosa

Sindaco e assessori hanno festeggiato la nonnina di Nuoro. Tra i doni anche l’atto di nascita dell’anagrafe datato 1911

18 marzo 2017
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NUORO. Due giri di perle intorno al collo, l’inconfondibile sorriso gentile, e sul petto, appuntata come una medaglia, la coccarda rossa mandata dai pronipoti di Pesaro in segno di buon augurio: sprizza gioia da tutti i pori, ieri mattina, tzia Nicolosa Manca, quando nel salotto buono della casa di via Sassari,riceve la visita del sindaco Andrea Soddu, del suo vice, Sebastian Cocco, e delle assessore Valeria Romagna, Maria Boi e Raffaelina Denti. Proprio ieri, infatti, tzia Nicolosa ha compiuto la bellezza di 106 anni e ha conquistato ancora una volta il titolo di residente più longeva di Nuoro e del resto del territorio. E per l’occasione il Comune le ha fatto anche due doni speciali.

«Questo è il suo atto di nascita», le dice l’assessore Maria Boi consegnandole, insieme a una bella orchidea, un attestato estrapolato dai dati dell’anagrafe comunale. Tra le righe c’è la storia di una vita. «Ho sempre vissuto in questo quartiere – racconta la stessa tzia Nicolosa al sindaco che le chiede notizie sulla sua parentela – ma prima abitavo in via Chironi, vicino al tabacchino. Ma sono nata in via San Carlo, e sono qui in via Sassari dal ’50». Centosei anni, dunque, ma una memoria di ferro e una lucidità che sfida il tempo e che allena in modo costante ancora oggi facendo le parole crociate, facendo piccoli lavoretti di cucito con la sua vecchia Singer a pedali, e rispondendo alle domande dei game show in tv.

«Ha ancora tanta energia e tante passioni – raccontano Maria Antonietta e Amelia, due dei quattro nipoti che ieri mattina hanno aiutato tzia Nicolosa a ricevere gli ospiti tra un tripudio di dolcetti e tramezzini – e sta talmente bene che nessuno, quando la vede, crede di avere davanti una signora di 106 anni. Ricordano con un sorriso, le parenti più strette, quando un paio di anni fa avevano seguito le pratiche per rifarle la carta d’identità e il personale dell’ufficio anagrafe, di fronte alla foto appena scattata da un fotografo a tzia Nicolosa, aveva ribattuto: «No, questa foto non va bene, si vede che risale a diversi anni fa, qui la signora è troppo giovane. Per favore portatemi una foto più recente». Nessuno, insomma, vuole credere che questa simpatica nonnina di Santu Predu abbia passato, e da diversi anni, il secolo di vita. Ma in tanti l’hanno festeggiata ieri e la festeggeranno ancora.

Così sorride, ieri mattina, tzia Nicolosa Manca. In piedi, ricevendo i tanti ospiti del mattino, ricorda i tempi della sua giovinezza, il rimpianto per chi non c’è più, e rivela, ancora una volta, il segreto, della sua longevità. «Lo dobbiamo chiedere a Dio», rivela, sorridendo e lanciando uno sguardo verso il cielo. «Cosa le versiamo da bere, tzia Nicolò? Un pochino di acqua», le chiedono i presenti. «No, un po’ di Vov», risponde lei, e brinda alla vita.

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