La Nuova Sardegna

Nuoro

Canti di Silanus tra sacro e profano

Canti di Silanus tra sacro e profano

Il tenore e cuncordu Sa Madalena pubblica un cd sulla tradizione del paese

25 marzo 2017
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SILANUS. Cultura e tradizioni locali racchiusi in un album che raccoglie i canti della tradizione locale di Silanus. “Armonias Silanesas” è il nuovo cd registrato dal tenore e cuncordu “Sa Madalena” che sarà presentato oggi nell’auditorium comunale nel corso di un incontro che si terrà alle ore 18,30. Ci saranno i componenti del gruppo (Andrea Mastinu, Mauro Giau, Francesco Virde e Salvatore Carboni) che hanno realizzato il lavoro di ricerca ed eseguito i brani. Ospiti dell’incontro, che arricchiranno il dibattito con i loro interventi, Martino Corimbi, studioso del canto polivocale delle confraternite e componente del “Cuncordu de Orosei”, Luigi Oliva, studioso di entomusicologia e conoscitore del canto a tragiu oltre che fondatore del coro “Bosa Resuscitada”, e il maestro di organetto Carlo Boeddu. Nel corso del dibattito si parlerà del canto a cuncordu e del canto a tenore nella tradizione di Silanus e della Sardegna.

Oltre di etnomusicologia e di tradizioni musicali della Sardegna si parlerà anche e soprattutto dell’album realizzato dal gruppo a tenore e concurdu “Sa Madalena”. Il cd raccoglie una varietà di canti frutto della ricerca sui testi, diversi dei quali molti antichi (ormai non si conosce più neppure l’autore) e delle melodie sulle quali si sviluppa l’armonia delle quattro voci (boghe, contra, mesa ’oghe e bassu) dopo sa pesada del solista. Sono canti legati alle feste, quando non c’era la fisarmonica e il ballo era scandito dalle voci del tenore, e alle manifestazioni e funzioni religiose, da quelle che celebrano la Madonna e i Santi scandite dai gosos, a quelle della Settimana Santa nelle quali il timbro più cupo del cuncordu imprime una connotazione diversa alle armonie del gruppo.

Il tenore “Sa Madalena” sarà presente anche quest’anno alle funzioni della Settimana Santa di Silanus. A questo gruppo va il merito del lavoro di recupero e ricostruzione dei canti della tradizione locale attraverso un lavoro di ricerca reso difficile dal fatto che non esistono trascrizioni dei brani eseguiti durante la processione del Venerdì Santo. Praticamente si canta a memoria, ma il ricordo delle melodie si era in parte perduto con la scomparsa dei vecchi cantori. (t.g.t.)

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