La Nuova Sardegna

Nuoro

Infrastrutture e viabilità La provincia è in ginocchio

Infrastrutture e viabilità La provincia è in ginocchio

Senza una linea ferroviaria, frane e cedimenti sulle strade. Molti i paesi isolati L’allarme di Confindustria: «O la Regione rilanciare gli investimenti o si muore»

01 maggio 2017
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NUORO. «Qui gli imprenditori sono in sofferenza: mancano le infrastrutture e la viabilità è al collasso. Come si fa a fare impresa in un territorio che è sempre più isola nell’isola, in cui i paesi si spopolano e in cui le lunghe distanze fanno lievitare i costi dei trasporti?». Roberto Bornioli, il presidente della Confindustria nuorese e dell’Ogliastra suona l’allarme per il futuro del Nuorese. «O la Regione decide di fare gli investimenti promessi o questo territorio è destinato a morire». L’allarme di Confindustria trova d’accordo, una volta tanto, anche la politica: i sindaci del Nuorese sono sul piede di guerra. «La Regione deve capire che il rilancio delle zone interne deve essere una priorità – dicono in coro – Se si vuole cambiare la Sardegna bisogna partire da qui».

I punti critici. Come ricorda Bornioli il Nuorese e l’Ogliastra – secondo gli ultimi dati forniti dall’istituto Tagliacarne – si posizionano tra le ultime province in Italia per dotazione infrastrutturale. «Se l’Italia vale 100 e la Sardegna 50, la provincia di Nuoro ha un indice infrastrutturale pari a 20». Quel che colpisce di più è l’assenza di una linea ferroviaria moderna che colleghi il capoluogo barbaricino a Sassari e a Cagliari. Mentre nel nord Italia la ferrovia viaggia ad altissima velocità, qui il trenino Nuoro- Macomer viaggia ancora su un solo binario. «Quasi tutte le aree industriali del territorio, poi, sono prive di accesso alla banda larga e anche la rete telefonica lascia a desiderare». In queste condizioni decidere di fare impresa vuol dire fare un salto un buio. Eppure i soldi ci sono. «I lavori per implementare la banda larga nelle aree industriali di Tossilo, Siniscola, Pratosardo e Sologo sono finanziati da tempo con 2 milioni di euro ma è tutto bloccato a causa di intoppi burocratici – sottolinea Bornioli – È una follia. Non solo non si programmano nuove opere ma non si realizzano neanche gli interventi già finanziati». Per il presidente di Confindustria «la Regione deve avere più coraggio. Lo sviluppo mancato della Sardegna centrale è la nostra “questione meridionale”. I nostri sono territori di grande storia, cultura e tradizioni e custodiscono l'identità più profonda dell'isola – dice Bornioli – Non possiamo rassegnarci al declino. Ma, al pari del Mezzogiorno, occorre intervenire per colmare le debolezze strutturali che penalizzano le aree interne».

La disperazione dei sindaci. «Siamo in una condizione da terzo mondo – protesta il sindaco di Desulo Gigi Littarru – Sulla provinciale Desulo-Fonni non possono transitare né gli autobus né i camion e la velocità per le auto è limitata a 30 chilometri orari. Male anche i collegamenti con Nuoro: ci si impiega più di un’ora per arrivare. Quest’inverno, poi, a causa delle abbondanti nevicate il paese è rimasto isolato più di una settimana». È da 17 anni che Littarru, prima come assessore e ora come sindaco, conduce la battaglia per far uscire il suo paese dall’isolamento. Inutilmente. «La manutenzione delle strade è di competenza della Provincia, ma da anni non investe più neanche un euro». Situazione critica anche a Oliena. Il ponte di Oloè è chiuso al traffico da mesi dopo la decisione della procura di Nuoro di metterlo sotto sequestro a causa di cedimenti strutturali. I lavori di ricostruzione erano terminati da poco dopo il crollo del ponte il 19 novembre 2013 che costò la vita all’agente di polizia Luca Tanzi. Non solo. A causa della chiusura per lavori della galleria di Mughina, a Nuoro, per arrivare a Oliena bisogna passare dalla provinciale 129, un percorso tortuoso e pericoloso. «Arrivare a Oliena è una gara ad ostacoli – scherza il sindaco Martino Salis – Mi auguro che la situazione si risolva prima dell’inizio della stagione turistica». Anche la sindaca di Dorgali Itria Fancello non nasconde le sue preoccupazioni. «La stagione sta per cominciare e le strade per raggiungere Dorgali e Cala Gonone sono impraticabili, piene di buche e voragini. Come si fa a fare turismo in queste condizioni?». (g.z.)

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