La Nuova Sardegna

Nuoro

Omicidio Nolis, due colpi e un solo killer 

di Valeria Gianoglio
Omicidio Nolis, due colpi e un solo killer 

La dinamica del delitto confermata dall’autopsia. Ma il movente resta un mistero: perde quota l’ipotesi di una lite

27 giugno 2017
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FONNI. Due fucilate al volto, un solo killer che ha esploso i colpi da distanza molto ravvicinata: dalle prime indiscrezioni filtrate sull’autopsia eseguita ieri pomeriggio all’ospedale San Francesco di Nuoro dall’anatomopatologo Vindice Mingioni sembra arrivare la conferma di quello che già era emerso sin dal primo sopralluogo nelle campagne di Fonni dove, domenica scorsa, è stato ucciso Tore Nolis. Un solo assassino, dunque: lo confermano non solo la dinamica dei colpi, ma anche un controllo più accurato del terreno che si trova nella zona di Loddì, a pochi chilometri dal paese. Chiunque abbia imbracciato il fucile calibro 12, domenica mattina, è stato freddo, veloce e “pulito”: dopo aver ucciso Nolis, infatti, si è attardato a raccogliere i bossoli e non lasciare tracce del suo passaggio nel terreno dell’operaio di Fonni. A tradire Nolis potrebbe essere stata l’abitudine di recarsi nel terreno quasi ogni mattina, anche nei giorni di festa, per irrigare il suo orto e rianimare così le piante, che in queste settimane di caldo africano patiscono e non poco l’afa e la siccità. Anche domenica scorsa, dunque, l’operaio forestale non aveva voluto mancare a questo appuntamento quotidiano con la campagna che per lui era diventata da tempo un piacevole hobby, da praticare nei ritagli di tempo dal lavoro e dall’impegno sociale nel paese. Non a caso, a quell’impegno, Tore Nolis, non era voluto mancare nemmeno domenica, a poche ore dalle celebrazioni clou per il santo patrono San Giovanni. E nonostante fosse il priore della leva del ’69 che stava organizzando tutto il rituale. «Vado a innaffiare le piante, poi torno e ci vediamo in chiesa», aveva detto, del resto, agli amici del comitato. Ma in quel momento, probabilmente, il killer già lo aspettava acquattato nel suo terreno di campagna. Protetto dalle ampie fronde di alcuni alberi. Lì, probabilmente, ha atteso l’arrivo di Nolis con il suo fuoristrada. Lo ha visto arrivare dalla stradina sterrata, poi ha imbracciato il fucile e ha fatto fuoco. Pochi secondi, che sono costati la vita a un uomo benvoluto da tutti, e senza retorica. Un uomo stimato e considerato un lavoratore onesto e un compaesano volenteroso. Sul fronte investigativo perde quota l’ipotesi della lite. I carabinieri della compagnia di Nuoro guidati dal capitano Alessio Falzone – anche ieri, per tutto il giorno, hanno continuato ad ascoltare in caserma diversi potenziali testimoni: vicini di terreno, colleghi di lavoro al cantiere forestale di Monte Novu, ai confini con l’Ogliastra, compaesani, compagni di avventura della Leva del ’69 che quest’anno, con lui come priore, stavano organizzando la grande festa di San Giovanni. Nonostante tanti sforzi investigativi, tuttavia, il movente dell’omicidio resta ancora avvolto nel mistero più assoluto.

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