Orgosolo, minacce di morte alla polizia
Il commissario e due investigatori nel mirino all’indomani dell’abolizione dell’Ardia decisa dal sindaco
04 luglio 2017
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ORGOSOLO. Minacciose scritte sui muri della chiesetta campestre di San Marco contro il dirigente del commissariato di polizia e due investigatori. Croci e bare disegnate con una bomboletta spray nera accanto ai nomi del commissario GianPiero Putzu, dell’ispettore Andrea Egizi e del sovrintendente Giannicola Re accompagnate da una minaccia più che esplicita: morte .
Le scritte sono state scoperte ieri mattina da alcuni pastori e contadini che per raggiungere le loro campagne sono transitati accanto alla bellissima chiesetta campestre di San Marco, alla periferia di Orgosolo, lungo la strada sulla strada per Montes.
Quando è scattato l’allarme, sul posto sono immediatamente arrivati gli agenti del, commissariato di Orgosolo e poco dopo anche gli specialisti della Digos e della polizia scientifica della questura di Nuoro che hanno eseguito i rilievi per cercare di risalire agli autori delle pesanti minacce.
A Orgosolo la polizia ha portato avanti alcune indagini importanti, come quella sulle elezioni amministrative del 2016, visto che i tre investigatori sono sempre stati in prima fila nell’inchiesta che aveva portato alla temporanea sospensione del sindaco. Ma le minacce sui muri della chiesetta campestre potrebbero essere state originate da qualcosa di molto più recente, addirittura recentissimo: l’abolizione dell’Ardia. La corsa era stata fissata per domenica scorsa, ma all’ultimo non si è potuta svolgere per la mancanza dei minimi requisiti di sicurezza. Una decisione, quella dell’abolizione e rinvio dell’Ardia che è stata presa dal sindaco per evitare eventuali strascichi penali ed è stata mal digerita dagli organizzatori e dalla popolazione. La parete della chiesa è stata spesso utilizzata per rivolgere minacce agli amministratori.
Le scritte sono state scoperte ieri mattina da alcuni pastori e contadini che per raggiungere le loro campagne sono transitati accanto alla bellissima chiesetta campestre di San Marco, alla periferia di Orgosolo, lungo la strada sulla strada per Montes.
Quando è scattato l’allarme, sul posto sono immediatamente arrivati gli agenti del, commissariato di Orgosolo e poco dopo anche gli specialisti della Digos e della polizia scientifica della questura di Nuoro che hanno eseguito i rilievi per cercare di risalire agli autori delle pesanti minacce.
A Orgosolo la polizia ha portato avanti alcune indagini importanti, come quella sulle elezioni amministrative del 2016, visto che i tre investigatori sono sempre stati in prima fila nell’inchiesta che aveva portato alla temporanea sospensione del sindaco. Ma le minacce sui muri della chiesetta campestre potrebbero essere state originate da qualcosa di molto più recente, addirittura recentissimo: l’abolizione dell’Ardia. La corsa era stata fissata per domenica scorsa, ma all’ultimo non si è potuta svolgere per la mancanza dei minimi requisiti di sicurezza. Una decisione, quella dell’abolizione e rinvio dell’Ardia che è stata presa dal sindaco per evitare eventuali strascichi penali ed è stata mal digerita dagli organizzatori e dalla popolazione. La parete della chiesa è stata spesso utilizzata per rivolgere minacce agli amministratori.
