La Nuova Sardegna

Nuoro

Pronto soccorso sguarnito all’ospedale di Sorgono 

di Giovanni Melis
Pronto soccorso sguarnito all’ospedale di Sorgono 

Al San Camillo sono operativi solo tre autisti costretti a turni massacranti Sindacati in rivolta, ennesimo appello al manager dell’Ats Moirano

05 luglio 2017
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SORGONO. Tre autisti operativi, con turni e reperibilità che vengono duramente contestati dai sindacati e dagli amministratori del territorio. Mentre il servizio del 118 funziona a dovere, grazie anche alla mobilitazione a suo tempo voluta dalla Cisl, al pronto soccorso del San Camillo la situazione è drammatica. Dei quattro autisti rimasti operativi, il personale è ridotto di una unità per il collocamento in ferie di un dipendente. Il lavoro dovrebbe essere gestito dai restanti tre. Aumenta quindi l’allarme per pazienti e lavoratori. Ma fronte delle lamentele dei sindacati nessuna risposta è arrivata. Nursind, Cgil e Cisl, da tempo, hanno segnalato la situazione, ma dalla Ats e dal manager Moirano non sono arrivati segnali di cambiamento. Inoltre, dai calcoli effettuati dalla Assl Nuoro, gli accessi al pronto soccorso del San Camillo giustificano la situazione attuale. Quindi nessun autista, neppure temporaneo, arriverà al pronto soccorso sorgonese.

La Cgil si è già attivata ha inviato una comunicazione allo Spresal per la verifica delle condizioni di lavoro. I sindacati hanno rilevato come «facendo un turno tra le 7 e le 13, e avendo la pronta disponibilità serale, l’autista spesso ha già un viaggio alle spalle. E la notte deve comunque sobbarcarsi un altro viaggio, un una situazione di stanchezza e stress che deve essere debitamente considerata, sotto il profilo del rischio». «La preoccupazione maggiore – spiega Piero Demurtas, del Nursind – ben conosciuta a tutti è quella legata al fatto che, con l’assenza dell’autista presente in loco, ma reperibile solo in chiamata di pronta disponibilità, se arriva in pronto soccorso un paziente con patologia tempo dipendente (ictus e infarto del miocardio) si rischia di superare le quattro ore, tempo limite per l’inizio della terapia in emodinamica e in stroke unit. Col rischio di aggravare seriamente una situazione di per se critica». Nel frattempo è stato sospeso il servizio di autoemoteca. L’unico autista che riusciva ad assicurare i turni è impossibilitato ad assicurare il servizio. Sulla vicenda intervengono anche gli amministratori. «L’ospedale San Camillo di Sorgono ha sempre meno servizi – dice il vice sindaco di Belvì Maurizio Cadau – e paga le difficoltà nel mettere a regime la nuova organizzazione sanitaria voluta da Pigliaru e Arru. Ogni giorno arrivano parecchie segnalazioni e nuovi problemi e senza notare come, per un piccolo trauma bisogna essere trasportati a Nuoro, con costi inammissibili. Dall’altro lato non si garantiscono servizi essenziali».

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