La Nuova Sardegna

Nuoro

Schianto mortale vicino a Orosei, svolta nell’inchiesta 

di Valeria Gianoglio
Isabella Saba
Isabella Saba

Il gip dispone l’imputazione coatta per l’indagato tedesco. A ottobre un altro gip deciderà se rinviarlo a giudizio

07 luglio 2017
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NUORO. L’inchiesta aperta in seguito all’incidente mortale nel quale, il 2 giugno del 2015, erano morti i due fidanzati Francesco, Checco, Puggioni, originario di Torpè ma residente a Nuoro, e Isabella Saba, di Bitti, giovedì mattina è approdata a una fase decisiva.

Nello scorso mese di ottobre la Procura aveva chiesto che il procedimento nei confronti dell’indagato – ovvero il conducente tedesco della Bmw contro la quale si era schiantata la moto – venisse archiviato. L’avvocato Lara Sini, che tutela i familiari di Puggioni che si sono costituiti parte civile (mentre i familiari di Isabella Saba, finora non si sono costituiti parte civile) si era opposta con forza all’archiviazione.

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Il gip Claudio Cozzella, alla fine, aveva deciso di non archiviare la posizione dell’indagato, e anzi disporne l’imputazione coatta. E con la stessa ordinanza il giudice aveva anche disposto un’integrazione probatoria: aveva chiesto di sentire due motociclisti nuoresi, Giuseppe Pellegrini e il figlio Alfredo, che quel giorno erano finiti anche loro contro la Bmw. Dalla loro testimonianza era emerso come il conducente della Bmw avesse deciso di svoltare a sinistra all’improvviso e senza mettere la freccia. Il pm aveva dunque riformulato l’imputazione e presentato una richiesta di rinvio a giudizio.

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E siamo a giovedì mattina, quando il gip Mauro Pusceddu avrebbe dovuto decidere se rinviare a giudizio il conducente della Bmw, Andreas Cornelissen, difeso dall’avvocato Adriano Sollai. Ma la decisione scivola a ottobre perché il gip Mauro Pusceddu ha rilevato un motivo di nullità insanabile: la richiesta di rinvio a giudizio non è stata tradotta in tedesco, dal momento che l’imputato è tedesco.

L’incidente era avvenuto, dunque, il due giugno di due anni fa. L’Honda 1000 guidata da Checco Puggioni sfrecciava sull’Orientale, lungo il rettilineo che da Cala Liberotto porta a Orosei. Erano davvero felici, quel giorno, Francesco e Isabella. E certo non potevano sapere che invece quel giorno di festa per loro sarebbe stato l’ultimo. Era il tardo pomeriggio, quando, nel rettilineo di Nuratzolu, a pochi chilometri dalla curve di Muriè, vicino a Orosei, la moto guidata da Checco Puggioni, intenta in un sorpasso si era trovata la strada sbarrata all’improvviso da una Bmw che stava svoltando a sinistra su una strada di penetrazione agraria. L’impatto era stato tremendo: Checco e Isabella erano morti sul colpo.
 

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