La Nuova Sardegna

Nuoro

corte d’appello 

Accusato di traffico d’armi: assolto

Un fucile da utilizzare per un omicidio non era del ruspista di Oliena

11 luglio 2017
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NUORO. Assolto per non aver commesso il fatto. I giudici della Corte d’appello di Sassari hanno ribaltato la sentenza di primo grado e assolto Giampaolo Pompitta, 36 anni, un ruspista di Oliena accusato di traffico di armi. L’imputato, difeso dall’avvocato Federico Delitala, è tornato immediatamente in libertà. Il suo difensore è riuscito a dimostrare l’inconsistennza dell’impianto accusatorio, in particolare il suo coinvolgimento nell’organizzazione di un delitto con la vendita di un fucile. Giampaolo Pompitta, fratello di Sebastiano condannato all'ergastolo per i due omicidi del pozzo di Manasuddas, in primo grado era stato condannato a quattro anni con rito abbreviato.

La storia risale al 2010. Il ruspista era stato contattato da un compaesano che gli aveva chiesto di procurargli un fucile che a sua volta avrebbe dovuto cedere a due amici siniscolesi. Secondo quanto avevano accertato gli inquirenti, Pompitta e il compaesano avevano venduto una doppietta con la matricola abrasa a due siniscolesi che erano poi stati arrestati dai carabinieri il 25 agosto 2011 mentre trasportavano in auto l’arma appena acquistata. Fucile che sarebbe dovuto servire per uccidere un uomo, che appena due giorni prima aveva subito un tentativo di incendio dell’auto da parte di un compaesano che quindi meritava una punizione. Un piano curato nei minimi dettagli. Che prendeva il via con l’acquisto dell’arma , proseguiva con il sequestro della vittima e sarebbe dovuto finire con l’occultamento del cadavere. Ma il recupero del fucile a un posto di blocco di routine a Monte Pizzinnu aveva mandato all’aria il piano e messo nei guai Pompitta, ritenuto il procacciatore del fucile: un Beretta calibro 16 da caccia. Accusa che però in Appello (presidente Brianda, pm De Falco) l’avvocato Federico Delitala è riuscito a smontare.

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