La Nuova Sardegna

Nuoro

Baragliu non voleva uccidere il brigadiere

Baragliu non voleva uccidere il brigadiere

La Cassazione ha accolto le istanze della difesa e rinviato alla Corte d’appello di Cagliari per la rideterminazione della pena

13 luglio 2017
2 MINUTI DI LETTURA





NUORO. Era stato un incidente, Pietro Baragliu, 27 anni, di Orune non voleva uccidere il brigadiere dei carabinieri Paolo Corbeddu, 56 anni, di Oliena, la notte del 21 agosto 2012, investendolo mentre “saltava” a tutta velocità un posto di blocco alla periferia di Orune. La Cassazione, quarta sezione penale, ha integralmente accolto il ricorso presentato dalla difesa, gli avvocati Gianni Sannio e Pasquale Ramazzotti, e ha annullato la condanna a cinque anni e sei mesi inflitta dalla Corte d’assise d’appallo di Sassari a Pietro Baragliu e ha rinviato il processo alla Corte d’assise d’appello di Cagliari per una nuova determinazione della pena con l’imputazione relativa soltanto al reato di omicidio colposo, escludendo il reato di resistenza a pubblico ufficiale e l'aggravante della colpa con previsione. La condanna a Baragliu non potrà che essere inferiore a 4 anni: la pena che era stata inflitta all’allevatore orunese in primo grado dal giudice delle udienze preliminari di Nuoro, Claudio Cozzella. In quell’occasione, il pubblico minitero aveva contestato all’investitore l’omicidio volontario e altri reati, tra cui la resistenza a pubblico ufficiale aveva concluso chiedendo 16 anni e 4 mesi di reclusione.

In secondo grado, la Corte d'assise d'appello di Sassari, presidente Mariano Brianda, nonostante il pg Gabriella Pintus avesse insistito per la condanna per omicidio volontario e ribadito la richiesta di 16 anni e 8 mesi, aveva confermato l’omicidio colposo così come sostenuto dal gup nuorese, ma aveva aumentato la pena a 5 anni e 6 mesi ritenendo il reato aggravato dalla previsione. Ieri la Cassazione ha concordato con l'originaria soluzione giuridica del Gup di Nuoro escludendo l'aggravante e rinviando alla Corte d’assise d’appello di Cagliari per la rideterminazione della pena.

«È stata riconosciuta la correttezza tecnica di un impegno caparbiamente profuso negli anni – hanno sostenuto gli avvocati Pasquale Ramazzotti e Gianni Sannio, difensori di Pietro Baragliu –. Tutti i giudici hanno dato un contributo fondamentale per la progressiva affermazione della verità in un contesto che, per le comprensibili tensioni, la rendeva particolarmente difficile». Il brigadiere Paolo Corbeddu era stato ucciso il 21 agosto 2012, travolto da un’Audi a un posto di blocco. Alla guida c'era il giovane orunese Pietro Baragliu, privo di patente. Quando il brigadiere aveva cercato di fermare l'auto era stato investito ed era morto sul colpo. Pietro Baragliu, che si era dato alla fuga e si era consegnato due giorni dopo, si è sempre difeso sostenendo di non aver mai avuto alcuna intenzione di far del male al brigadiere Corbeddu. (plp)

In Primo Piano
Sanità

Ospedali, Nuoro è al collasso e da Cagliari arriva lo stop ai pazienti

di Kety Sanna
Le nostre iniziative